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Sinner ritrova Djokovic in finale a Torino: in palio il titolo di Maestro e un posto nella leggenda

Una sola vittoria separa Jannik Sinner dalla storia e dal trionfo più prestigioso della sua carriera, peraltro davanti al pubblico di casa. Servirà però un’impresa, o meglio un’altra impresa, visto che il suo avversario sarà il numero uno al mondo Novak Djokovic. I due si affrontano per la seconda volta nel giro di pochi giorni visto che si sono già sfidati nella fase a gironi, dando vita ad una splendida battaglia di oltre tre ore di gioco portata a casa dall’azzurro. Stavolta la posta in palio sarà ben diversa, dato che si assegna il titolo di Maestro, ma non cambiano le motivazioni dei due giocatori, che vogliono solamente vincere.

Rimane lo stesso anche il contesto, con i 15mila del Pala AlpiTour di Torino che proveranno a spingere Sinner verso un altro successo leggendario, per mettere la ciliegina sulla torta ad una settimana da incorniciare per tutto il tennis italiano. Inutile dire che non sarà facile, specialmente se Djokovic dovesse esprimersi ai livelli della semifinale contro Alcaraz. Questo Sinner non deve però temere nessuno, perché sta giocando il miglior tennis della sua vita e perché ha già dimostrato di poter battere tutti gli avversari, compresi i più forti. Appuntamento alle ore 18:00 per scoprire chi si laureerà campione delle Atp Finals.

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Sinner è l’unico tennista ancora imbattuto visto che, dopo le tre vittorie nel girone, ne è arrivata una quarta ai danni di Daniil Medvedev in semifinale. Il classe 2001 ha faticato all’inizio, riuscendo comunque a vincere il primo set, ma poi ha ceduto la seconda frazione al tie-break. Nel momento più importante, però, è salito in cattedra ed ha dominato il terzo e decisivo parziale, diventando il primo italiano nella storia a raggiungere l’atto conclusivo del Master di fine anno. Djokovic invece ha trascorso in campo appena un’ora e mezza (una in meno di Sinner) per mandare al tappeto Carlos Alcaraz in quello che è stato il suo match più facile del torneo. Nole ha dominato in lungo e in largo, senza lasciare scampo all’avversario, ed ha portato a casa la sfida in due set, conservando dunque preziose energie in vista della finale.

Alle Finals, paradossalmente, affrontare in finale lo stesso giocatore già incontrato nel girone è sfavorevole per chi ha vinto. Nelle 19 occasioni in cui si è verificato ciò, 11 volte in finale ha trionfato il giocatore che aveva invece perso la sfida nel round robin. Ne sa qualcosa proprio Djokovic, che nel 2015 si vendicò di Roger Federer mentre nel 2018 subì la vendetta di Alexander Zverev. Statistiche a parte, come ha detto coach Vagnozzi, Sinner scenderà in campo con positività, memore della recente vittoria ai danni del serbo. Quest’ultimo, dal canto suo, avrà una gran voglia di rivincita, sia per la sconfitta maturata al tie-break del terzo parziale dopo tre ore di battaglia sia per i fischi del pubblico.

Sbilanciarsi in un pronostico non è affatto facile perché entrambi i giocatori stanno giocando davvero bene. Sinner è stato probabilmente più costante, mentre Nole ha avuto un picco clamoroso in semifinale contro Alcaraz. Neppure i precedenti aiutano più di tanto visto che il serbo è avanti 3-1, ma il più attendibile è quello di pochi giorni fa vinto da Sinner. E si potrebbe andare avanti all’infinito perché da un lato Djokovic ha più esperienza alle Atp Finals, avendole vinte ben sei volte, ma dall’altro Sinner potrà contare sul prezioso supporto del pubblico di casa, che può fare la differenza specialmente nei momenti clou. Se il serbo va a caccia di un successo storico, il settimo, che gli permetterebbe di staccare Federer, Sinner insegue invece il primo della sua carriera che gli consentirebbe di diventare il primo giocatore nato negli anni 2000 a conquistare il titolo di Maestro.

Insomma, ci sono tutti i presupposti per assistere ad un match destinato a passare alla storia. Una storia che, si spera, possa parlare italiano: contro il numero uno del mondo nonché il giocatore più forte della storia, ci sarà infatti quello che è già il tennista azzurro più forte di sempre.

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