
Ai Mondiali di nuoto di Singapore ultima giornata tra emozioni e rammarico: Benedetta Pilato ancora sul podio mondiale, la staffetta mista maschile fuori dal podio per appena 10 centesimi. Il bilancio azzurro: 1 oro, 4 argenti e 3 bronzi.
L’Italia del nuoto chiude i Mondiali di Singapore con sette medaglie e tante conferme per il futuro. L’ultima giornata porta in dote il bronzo di Benedetta Pilato nei 50 rana e il quarto posto della 4×100 mista maschile, a soli dieci centesimi dal podio. Il bottino complessivo della spedizione azzurra sale così a 7 medaglie (1 oro, 4 argenti, 2 bronzi).
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Pilato, che cuore: quinto podio mondiale consecutivo
Con la grinta e l’eleganza di sempre, Benedetta Pilato conquista il bronzo nei 50 rana con il tempo di 30”14, salendo per la quinta volta consecutiva sul podio iridato in questa specialità. La 20enne tarantina – allenata da Antonio Satta e prossima al trasferimento a Roma – ha costruito la sua rimonta nei secondi 25 metri, dopo una partenza da manuale.
Davanti a lei, l’eterna rivale Ruta Meilutyte (29”55), dominatrice anche a Singapore, e la cinese Tang Qianting (30”03). Ai piedi del podio una brillante Anita Bottazzo, quarta in 30”21: “Il quarto posto brucia, ma sono felice. Benedetta è un esempio”, ha dichiarato. Pilato aggiunge: “Non ero al top, ma questa medaglia vale tantissimo. Cinque podi mondiali di fila non sono facili da ottenere”.
Staffetta mista maschile: sfuma il podio per un soffio
Grande delusione per la 4×100 mista maschile, quarta in 3’28”72, beffata dagli USA per appena 10 centesimi. Ceccon (51”80), Martinenghi (58”42), Burdisso (51”17) e D’Ambrosio (47”33) hanno lottato fino all’ultimo, ma nella volata finale è mancato qualcosa. Oro alla Russia (sotto bandiera neutrale) con il nuovo record europeo in 3’26”93, davanti a Francia (3’27”96) e Stati Uniti (3’28”62).
“Volevo la mia quarta medaglia, sono arrabbiato”, ha detto Ceccon. Martinenghi aggiunge: “Resta il rammarico, ma abbiamo dato tutto”. Burdisso è autocritico: “Mi sento responsabile, ma riparto da qui”. D’Ambrosio chiude: “Sapevo che Alexy avrebbe chiuso forte. Ho provato, ma non è bastato”.
Il bilancio finale: 7 medaglie e tanto futuro
L’Italia chiude i Mondiali con 7 medaglie e tanti segnali incoraggianti per il prossimo biennio:
1 oro,
4 argenti,
2 bronzi.
La continuità è il marchio di fabbrica della nazionale del DT Cesare Butini, che ha saputo rinnovarsi senza perdere competitività. Pilato entra nella storia come terza italiana di sempre per numero di podi individuali ai Mondiali in vasca lunga (6), alle spalle solo di Pellegrini (10) e Quadarella (8). Una nuova generazione azzurra è pronta a raccogliere il testimone.