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Italia-Stati Uniti, verso la prima finale di United Cup: sfida davvero a senso unico?

Italia United Cup
Italia United Cup - Photo by Peter Staples/ATP Tour

L’Italia sfiderà gli Stati Uniti nella prima finale della storia della United Cup, competizione nata in questa stagione che non ha tradito le attese degli amanti del grande tennis. Si tratta della sedicesima finale di una grande competizione a squadre per l’Italia. La nazionale azzurra appare come sfavorita nel confronto delle forze in campo, sulla carta, ma è veramente una missione impossibile?

IL CAMMINO DEGLI USA – La nazionale a stelle e strisce arriva in finale dopo aver superato senza grandi difficoltà il girone con Repubblica Ceca e Germania. La nazionale non si è mai mossa da Sydney, dove ha portato il seguente organico: Taylor Fritz, Frances Tiafoe, Denis Kudla, Hunter Reese, Jessica Pegula, Madison Keys, Alycia Parks e Desirae Krawczyk. Il capitano della squadra è David Witt, coach di Jessica Pegula e vincitore del premio come miglior allenatore nella stagione 2022. Nella City Final di Sydney hanno avuto la meglio sulla Gran Bretagna, imponendosi per 4-1. In semifinale non c’è stata storia contro la Polonia, demolita per 5-0.

Ha fatto scalpore soprattutto la vittoria di Jessica Pegula su Iga Swiatek, con un sonoro 6-2 6-2. In totale gli statunitensi hanno perso solamente due partite in questa United Cup, entrambe nel singolare: Jessica Pegula si è arresa a Petra Kvitova nel primo scontro del girone e Taylor Fritz ha perso contro Cameron Norrie dopo una partita durissima nella City Final. I loro punti di forza sono certamente i due singolaristi di punta: Taylor Fritz e Jessica Pegula, due top 10 che hanno dimostrato di essere arrivati in Australia in grande condizione. Madison Keys e Frances Tiafoe, dal canto loro, non sono molto lontani dai primi dieci al mondo, e non hanno mai perso in questa United Cup. Pegula e Fritz formano anche un’ottima coppia di doppio, anche se finora non sono mai stati decisivi al fine del risultato. Contro la Germania, al fianco di Pegula, ha giocato Tiafoe, e il risultato non è cambiato.

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SCONTRI DIRETTI – Sembra a tutti gli effetti uno scontro ad armi impari, con la compagine nordamericana che ha portato in terra australiana campioni apparentemente inarrestabili. Osservando i dati sugli scontri diretti tra i giocatori che si sfideranno non troviamo grande supporto. Martina Trevisan affronterà Jessica Pegula, e tra le due non ci sono precedenti. Martina arriva a questa sfida con la certezza di poter dire la propria contro chiunque: la sconfitta contro Swiatek appariva inevitabile, ma la numero uno italiana ha dato comunque del filo da torcere alla polacca; diverso il discorso per quanto riguarda la vittoria contro Maria Sakkari, arrivata dopo una partita incredibile dell’azzurra. Certamente il successo contro la greca ha infuso nella Trevisan una grande carica, che ci auguriamo possa manifestarsi in campo. Neanche tra le altre due singolariste ci sono precedenti. Keys è in grande condizione, ma Bronzetti può dire la propria e cercare di impostare la partita su scambi brevi e colpi potenti, variando poco il ritmo.

Matteo Berrettini ha già affrontato Taylor Fritz due volte, nel 2019 in Davis e nel 2021 a Indian Wells. In entrambi i precedenti ad avere la meglio è stato il tennista nordamericano. In questo momento, però, il campione romano sembra aver ritrovato la migliore condizione, dopo un 2022 di grande frustrazione. Arriva a questa finale dopo aver battuto due top 10: Ruud e Hurkacz, e aver dato un gran da fare a Stefanos Tsitsipas, attuale numero 3 al mondo. La sensazione è che questo potrà essere l’incontro chiave della sfida tra le due nazioni. Lorenzo Musetti ha, invece, uno score positivo contro Frances Tiafoe. Il tennista carrarino, infatti, si è imposto contro il forte statunitense nel 2021 ad Acapulco. Lorenzo sta giocando benissimo in questi giorni, e saprà certamente dire la sua nello scontro con un avversario che lascia sempre qualche possibilità in campo. Sarà fondamentale rimanere concentrato.

L’ARMA IN PIÙ DEGLI AZZURRI – L’Italia può contare su un’arma che finora si è rivelata decisiva: l’essere squadra. Gli azzurri sono arrivati in semifinale da ripescati, e hanno dimostrato di meritare più degli altri questo traguardo. Le immagini della panchina italiana e il comportamento che ha dimostrato durante gli incontri hanno sempre restituito l’idea di un gruppo unito nella buona e nella cattiva sorte. Gli Stati Uniti sono più pronti e più forti, chiaramente i favoriti, ma l’Italia ha tutte le carte in regola per non arrendersi. È una finale, mai dire mai.

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