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Tennis, 5 talenti Atp da tenere d’occhio nel 2024: Mensik, Shang e bonus italiano

Shang Juncheng
Shang Juncheng, Indian Wells 2022 - foto Ray Giubilo

La nuova stagione del tennis è alle porte ed è quindi il momento di creare quantomeno una griglia di partenza sui giovani talenti più rilevanti da tener d’occhio (Atp). Considerando l’appena conclusa stagione 2023, Dominic Stricker e Arthur Cazaux hanno portato in alto la bandiera delle previsioni di redazione, non deludendo le attese. Adesso, invece, chi saranno i nuovi gioiellini da osservare con cura e ponderatezza durante l’annata che verrà? Scopriamolo insieme, con una precisazione: nessun giovane già affermato e/o menzionato nell’articolo dell’anno scorso sarà presente tra i nomi selezionati. La semplice regola è sempre la stessa, considerando la mole rilevante di potenziali campioncini e quanti poi in realtà realizzeranno i loro obiettivi: si tratta di scelte, previsioni soggettive: nessuna top 5, semplicemente dei consigli di visione.

GABRIEL DEBRU (18 ANNI, FRA) – 310 ATP

Il movimento tennistico francese è in un momento di stand by: i talentissimi Richard Gasquet e Gael Monfils sono ancora presenti e amano distribuire prodezze nel circuito, ma sempre più saltuariamente. L’era di mezzo non ha portato grandi soddisfazioni agli appassionati transalpini, mentre ci sono alcuni baldi giovani interessantissimi a disegnare una prospettiva stimolante. Tra questi spicca Gabriel Debru, appena maggiorenne, nato a Grenoble. Il ragazzo è alto 1.95 e fa del servizio, come prevedibile, un’arma da non sottovalutare; non soltanto, però: Debru rappresenta un’evoluzione di Arthur Rinderknech, possedendo ottimi colpi in uscita dal servizio (dritto pesantissimo e rovescio regolare) e soprattutto una sensibilità “simpatica” sotto rete. Le caratteristiche sono quelle di un tennista assolutamente contemporaneo e le prospettive sorridono alla Francia. Attenzione a Debru, ancora indietro nel ranking, ma con una finale Challenger già raggiunta e un 2024 da vivere.

JAKUB MENSIK (18 ANNI, CZE) – 167 ATP

Tra Jiri Lehecka e Tomas Machac, ecco comparire Jakub Mensik tra le stelline della nuova e intrigante Repubblica Ceca del tennis. Il classe 2005 di Prostejov ha già stregato (dolorosamente) gli appassionati italiani nel 2023, eliminando Fabio Fognini durante le qualificazioni agli Us Open; il ceco ha terminato quell’edizione dello Slam a stelle e strisce al terzo turno, affermazione più rilevante della sua sin qui brevissima carriera. Mensik è abituato a grandi risultati, considerando il suo trionfo agli Australian Open Junior ai danni di Bruno Kuzuhara nel 2022 e mostra la sua tracotanza costantemente sul campo da gioco.

Il giovane ama da morire il dritto inside-out ed è la sua arma principale per comandare e chiudere gli scambi; non soltanto un’opzione tattica per lavorare ai fianchi gli avversari e chiudere con il colpo anomalo, ma anche una scelta “comoda” per trovare un vincente esplosivo, rapidissimo. Il tennis ad alto rischio di Mensik entusiasma sulle superfici veloci e la sua altezza (1.91) lo aiuta anche a trovare diversi punti rapidi con la prima. Un giocatore in ascesa, vicino alla top 150 e con ambizioni molto, molto più significative…occhi aperti su di lui.

ABDULLAH SHELBAYH (20 ANNI, JOR) – 195 ATP

La Giordania sogna un posto d’élite nel mondo del tennis professionistico grazie ad Abdullah Shelbayh, ventenne mancino che può dar filo da torcere a tantissimi colleghi nel 2024. Il nativo di Amman ha figurato discretamente alle Next Gen Finals, battendo un Alex Michelsen niente male, ma a impressionare è stata la sua continuità tra Itf e Challenger.

Shelbayh non è dotato di un’altezza da far paura, 1.80, ma l’elasticità del suo tennis è notevole e il suo tennis a matrice mancina punge il gioco di piedi dei suoi avversari ed è stato letale per molti di questi. Il gioco del giordano è concreto, tatticamente rigoroso e la sua concentrazione nei momenti topici è quella di chi sa cosa vuole e come ottenere risultati. Il dritto è il colpo preferito di Shelbayh, quello con cui spedisce fuori dal campo gli avversari e offre frustate gradevoli per il pubblico, mentre le sue superfici sono quasi prettamente rapide. Da non perdere il suo piccante (come il carattere) percorso.

JUNCHENG SHANG (18 ANNI, CHN) – 183 ATP

Altra corsa, altro mancino: Juncheng Shang è destinato a palcoscenici grandi, come grande è anche il suo talento. Il tennista cinese è stato numero 1 del ranking Junior e il suo obiettivo è avvicinarsi a quella posizione anche nel circuito maggiore, quanto più velocemente possibile. Impossibile invece dimenticare la sua “arroganza” sportiva nell’affrontare Ben Shelton a Washington, battendolo in tre set e reggendo il confronto con uno dei maggiori talenti al mondo (peraltro a “casa sua”).

Shang ha un numero impressionante di soluzioni tecniche nel suo bagaglio e può incantare con un tocco delicato sia a rete che nell’esecuzione di smorzate; oltre questo, il suo tennis non è efficace soltanto in spinta, ma anche ad esempio in contrattacco: Shang è capace di mantenere salda la sua posizione da fondocampo e rifilare punture sanguinose quando l’avversario meno aspetta di esser colpito durante uno scambio. Il cinese ha personalità e il 2024 può esser l’anno giusto per dimostrarlo.

MARK LAJAL (20 ANNI, EST) – 206 ATP

L’estone Mark Lajal è l’atleta dal tennis meno appariscente tra quelli citati in precedenza, ma ha dalla sua un pragmatismo di un certo livello. Già un grande servitore, il tennista del 2003 si è distinto nel circuito Challenger con una certa costanza, dimostrando l’effettività della nuova onda di questo tennis: due fondamentali utilizzati al meglio, servizio e dritto, con grande cura delle percentuali. Il biondissimo di Tallinn può giocare più di qualche scherzetto in giro per il circuito, nel 2024, ma è bene viaggiare per step: il primo obiettivo è la top 100.

*BONUS – MATTIA BELLUCCI (22 ANNI, ITA) – 177 ATP

Fuori dai cinque nomi citati, ma dentro il contesto del grande tennis vi è sicuramente Mattia Bellucci, italiano dal talento “tarantolato”. Il giovane azzurro è riuscito a imporsi nella giungla dei Challenger con una determinazione splendida, un fuoco dentro che caratterizza i campioncini; atteggiamento sempre corretto anche nei momenti bui e una voglia di arrivare che attira tutto il tifo italiano possibile. Bellucci ha tante soluzioni e sprizza tennis da tutti i pori: gioco “sfacciato”, reattivo, propositivo e positivo, un potenziale animale da Davis che può far sognare. Buon 2024.

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