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Da Cobolli a Nardi, passando per Darderi e Zeppieri: i Next Gen sulle orme di Arnaldi per un 2024 da protagonisti

Luca Nardi
Luca Nardi - Foto LiveMedia/Matthieu Mirville/DPPI

L’Italtennis ha chiuso un 2023 magico, e se Jannik Sinner con la sua attuale quarta posizione mondiale rappresenta la punta di diamante, dietro di lui è tutto il movimento che continua a fare passi in avanti. Lo dimostrano il successo in Davis Cup e la finale raggiunta poche settimane prima dalle ragazze in Billie Jean King Cup, ma anche i tanti risultati a livello invididuale arrivati nel corso dell’annata solare che volge al termine. Così, ci si presenta al via della stagione 2024 con 5 uomini e altrettante donne tra i primi 100, ma con Flavio Cobolli, Fabio Fognini e Sara Errani davvero a pochi punti e posizioni dal far crescere quel numero. E l’obiettivo, già nella fase iniziale del nuovo calendario, sarà quello di incrementare il più possibile la presenza di nostri rappresentanti in quello che può essere considerato il crocevia per molti, ovvero l’entrata in top 100 e l’accesso diretto ai tabelloni principali dei tornei dello Slam.

Un occhio di riguardo va indirizzato certamente ai nostri Under 23, con la speranza che qualcuno possa ripercorrere quanto fatto da Matteo Arnaldi in un incredibile 2023. Non solo il debutto in top 100, ma anche quello in top 50 e una serie di risultati che molti non si sarebbero immaginati così presto e tutti nel giro di pochi mesi. Flavio Cobolli il suo debutto nel ‘gotha’ per qualche settimana l’ha fatto grazie a un ottimo autunno a livello challenger e nella prima fase del 2024 dovrà provare ad entrarci stabilmente. Non sarà facile, anche perché nonostante un quarto di finale a Monaco di Baviera e l’ottimo Roland Garros, di esperienza sul circuito maggiore non ne ha poi così molta. Dopo aver dimostrato di avere il livello per vincere nei challenger, ora lo step è quello di passare a giocare con costanza negli ATP dai 250 in sù. Stesso discorso che potrebbe essere fatto per Luca Nardi, anche lui autore di un’ottima chiusura di annata e fresco di best ranking ma ancora piuttosto acerbo e incostante a livello di tour maggiore. Il pesarese classe ’03 ha dichiarato che si sarebbe aspettato l’entrata nei 100 già dal 2023, ma non è avvenuto. Gli obiettivi sono chiari e per questo motivo ha deciso di affidarsi anche a uno staff nuovo alla Galimberti Academy che potrà seguirlo in questo suo percorso di crescita.

Insieme a Cobolli e Nardi un altro ragazzo che ha chiuso alla grande la stagione è Luciano Darderi, che ad agosto era addirittura uscito dai primi 240 del ranking e ora si ritrova nei primi 130 dopo una serie di risultati nei tornei sul rosso in Sudamerica. L’italoargentino sulla terra battuta potrebbe già farci vedere qualcosa di interessante nel caso dovesse decidere di prendere parte ai tornei ATP di febbraio oltreoceano, ma è chiaro che il salto di qualità deve arrivare anche da dei miglioramente visibili su altre superfici. Giulio Zeppieri è invece uno di quei giocatori che ha già dimostrato in più occasioni di poterci stare a un livello più alto, ma per una serie di vicissitudini si ritrova ancora in quel limbo tra i 250 e i challenger. Sfortunato il tennista di Latina, che sembrava in grande ascesa la scorsa estate quando un brutto infortunio alla caviglia gli ha fatto perdere più di un mese e al rientro non è poi riuscito a ritrovare lo stesso feeling che aveva iniziato a riscontrare pre-infortunio. Più nelle retrovie troviamo Matteo Gigante, Mattia Bellucci, Francesco Passaro e Francesco Maestrelli, tutti protagonisti di un 2023 caratterizzato da alti e bassi e che per prima cosa dovranno trovare più continuità a livello challenger prima di poter pensare più in grande.

In campo femminile la prima nostra giocatrice in ordine di classifica tra coloro nate nel nuovo millennio è sempre Nuria Brancaccio, classe ’00, che si affaccia al 2024 poco fuori dalle prime 200 del ranking mondiale. Il suo 2023, terminato con qualche sconfitta di troppo nella seconda parte – era iniziato alla grande, riuscendo a trovare anche una classifica tra le prime 165 che le ha consentito di fare il suo debutto nelle qualificazioni di 3 Slam su 4, ovvero Parigi, Wimbledon e New York. Tra poche settimane a Melbourne potrà togliersi la soddisfazione di fare en plein, anche se è ancora alla ricerca del primo successo. Alla posizione n°302 troviamo Giorgia Pedone (2004), protagonista di un gran balzo considerando che un anno fa era fuori dalle prime 800: nei primi mesi non avrà molti punti da difendere, quindi entrare nelle qualificazioni Slam del Roland Garros può essere un traguardo concreto a breve termine.

Per Lisa Pigato (2003) non è stata un’annata facile, ma con qualche colpo di coda nella parte finale è riuscita a rientrare nelle prime 400 e potrà programmare la nuova stagione con più tranquillità alla ricerca di quel salto di qualità che finora è mancato. Ma sono diversi le azzurre che nella seconda metà del 2023 sono riuscite a ottenere risultati che hanno permesso un balzo in classifica: da Sofia Rocchetti (classe 2002, n°471) a Jennifer Ruggeri (classe 2003, n°474), arrivando ad Anastasia Abbagnato (classe 2004, n°549). Il tutto senza dimenticare Matilde Paoletti (2003), purtroppo ancora vittima di una stagione condizionata da numerosi problemi fisici. Dodici mesi fa sembrava aver trovato la quadra, riuscendo a giocare con continuità e trovando anche risultati importanti che le avevano permesso di entrare tra le prime 300. Ora, dopo mesi di inattività, sarà di nuovo costretta a risalire dal basso (attualmente n°607).

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