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Finals VNL maschile 2023: Italia spazzata via dagli Usa, sfuma il sogno finale

Simone Giannelli
Simone Giannelli - Foto Galbiati/FIPAV

Serata da dimenticare per l’Italia, che viene travolta per 0-3 (19-25, 18-25, 19-25) dagli Stati Uniti nella semifinale delle Finals di Volleyball Nations League (VNL) maschile 2023 e saluta la competizione. Netta sconfitta per gli azzurri di Fefé De Giorgi, incapaci di confermarsi dopo la bella vittoria contro l’Argentina ma soprattutto incapaci di trovare le contromisure alla pallavolo della formazione a stelle e strisce. Se da un lato bisogna menzionare la pessima prestazione degli azzurri, che si sono espressi ad un livello insufficiente, dall’altro è opportuno dare i giusti meriti agli Usa, che nonostante partissero sfavoriti hanno dominato il lungo e in largo, trionfando meritatamente. Sfuma dunque la finale e il sogno di conquistare un trofeo che manca da 23 anni per l’Italia. Agli azzurri non resta dunque che la finalina per il 3° posto contro il Giappone in quella che sarà l’ultima di tre partite alla Ergo Arena di Danzica, in Polonia.

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CRONACA – Inizio di match in salita per gli azzurri, che scivolano subito di tre lunghezze. Il time out chiamato da De Giorgi sortisce tuttavia gli effetti sperati e in un batter d’occhio i ruoli s’invertono, con il +3 stavolta in favore dell’Italia. Purtroppo ciò non basta per cambiare un copione ben definito: gli Stati Uniti si riportano infatti avanti a suon di scelte giuste e vincenti, ma anche regali di un’Italia fallosa. Michieletto e compagni ci provano fino alla fine; il primo set, però, finisce nelle mani degli avversari per 25-19.

La seconda frazione è persino più realistica e l’Italia non si illude neppure di poter avere la meglio. Dopo un avvio equilibrato, dal 10-10 gli statunitensi inanellano un parziale di 9-3 che mette un punto esclamativo sul set. Il 25-18 non è altro che una naturale conseguenza. Poco lottato anche il terzo set, in cui gli azzurri riescono ad evitare un passivo troppo pesante e perdere con orgoglio. Gli Usa non corrono però alcun rischio e mettono in discesa le operazioni fin da subito, limitandosi semplicemente ad amministrare il vantaggio nel segno degli ispiratissimi Anderson e Jaeschke, rispettivamente primo e secondo miglior marcatore con 17 e 16 punti.

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