
Lewis Hamilton f1
Lewis Hamilton, l’affondo è durissimo: il pilota della Ferrari ha svelato anche la verità sulle sue parole circa i dossier presentati a Maranello
Lewis Hamilton si sta preparando al Gran Premio dell’Ungheria. Sette giorni fa, in Belgio, è stato il grande protagonista. Complice una gara tra il bagnato e l’asciutto, nonostante fosse partito dalle retrovie, ha dato vita ad una rimonta entusiasmante, dimostrando di poter essere sempre decisivo e ficcante quando messo nelle condizioni ideali di far male.
Il sette volte Campione del Mondo è stato senza dubbio il pilota di giornata in Belgio chiudendo in settima posizione. Perfetta la strategia così come ideale il momento del pit stop. Il Leone ferito ha così ruggito nuovamente e saranno in tanti tra i milioni di tifosi della Ferrari rammaricati di non vedere una monoposto in grado di supportarlo a dovere.
La prima stagione a Maranello non è stata certo semplice per Sir Lewis che non ha nascosto le difficoltà di ambientamento – più che normali dopo una vita in Mercedes per il numero 44 – ma anche altri tipi di problemi.
Hamilton e l’ammissione sull’ambientamento: cosa ha detto il pilota
Ai microfoni di Sky Sport UK, è stato più che chiaro. “Questa stagione è stata la più intensa. Da un punto lavorativo integrarsi in un nuovo team e in una nuova cultura…” ha spiegato con grande onestà il sette volte Campione del Mondo. Il pilota ha poi rincarato la dose.

“Non è andato tutto liscio sotto tutti gli aspetti, è stata una vera battaglia. Tutto ciò che voglio fare è dare il massimo, anche se in pista non sempre ci riesco. Dietro le quinte ci sono cose che possiamo migliorare, e io stesso posso migliorare”, ha sottolineato Sir Lewis.
Hamilton ha anche parlato del rapporto con il team spiegando le sue parole circa i tre documenti presentati alla Ferrari per migliorare nella rincorsa alla vittoria. “Non c’erano ordini, ma solo delle idee su come avremmo potuto fare questo o quello, in modo da migliorare alcune aree. Alla fine si trattava solamente di conversazioni e posso dire che il team è stato molto reattivo”.
Caso chiuso, quindi: testa all’Ungheria ed a come migliorare la monoposto rossa per puntare alla vittoria.