
Juan Ayuso - Foto Stefano Cavasino / IPA Sport / IPA
Tutto è ormai pronto per il via dell’edizione numero 108 del Giro d’Italia. Domani, venerdì 9 maggio, prenderà infatti il via la Corsa Rosa, che dopo ventuno tappe si concluderà il 1° giugno con la passerella finale di Roma. Per la prima volta nella storia il Giro comincia in Albania, dove si svolgeranno le prime tre tappe prima del rientro in Italia, che avverrà da martedì 13 con la quarta tappa in territorio pugliese.
Quest’anno saranno solo tre gli arrivi in salita, con gli ultimi due nell’ultima settimana a San Valentino e Sestriere che molto probabilmente decideranno l’esito finale; il primo invece avverrà durante la prima settimana, con l’ascesa alla salita inedita di Tagliacozzo nella settima tappa che sarà il primo vero banco di prova per i big. Sono infine 42,3 i kilometri a cronometro divisi in due tappe, ma che quasi sicuramente non faranno la differenza, essendo divisi tra seconda e decima tappa.

Pictured: Trofeo Infinito
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Il dettaglio delle tappe del Giro d’Italia 2025
1ª tappa, 9 maggio (160 km): Durazzo (Durrës) – Tirana (Tiranë). Dislivello 1800 m, difficoltà ***
2ª tappa, 10 maggio (13,7 km, cronometro): Tirana (Tiranë) – Tirana (Tiranë). Dislivello 1500 m, difficoltà ***
3ª tappa, 11 maggio (160 km): Valona (Vlorë) – Valona (Vlorë). Dislivello 2800 m, difficoltà ***
4ª tappa, 13 maggio (189 km): Alberobello (Pietramadre) – Lecce. Dislivello 800 m, difficoltà *
5ª tappa, 14 maggio (151 km): Ceglie Messapica – Matera. Dislivello 2600 m, difficoltà **
6ª tappa, 15 maggio (227 km): Potenza – Napoli. Dislivello 1900 m, difficoltà **
7ª tappa, 16 maggio (168 km): Castel di Sangro – Tagliacozzo. Dislivello 3500 m, difficoltà ****
8ª tappa, 17 maggio (197 km): Giulianova – Castelraimondo. Dislivello 3800 m, difficoltà ***
9ª tappa, 18 maggio (181 km): Gubbio – Siena. Dislivello 2500 m, difficoltà ***
10ª tappa, 20 maggio (28,6 km, cronometro): Lucca – Pisa. Dislivello 150 m, difficoltà ****
11ª tappa, 21 maggio (186 km): Viareggio – Castelnovo ne’ Monti. Dislivello 3850 m, difficoltà ***
12ª tappa, 22 maggio (172 km): Modena – Viadana (Oglio Po). Dislivello 1700 m, difficoltà **
13ª tappa, 23 maggio (180 km): Rovigo – Vicenza. Dislivello 1600 m, difficoltà **
14ª tappa, 24 maggio (195 km): Treviso – Nova Gorica/Gorizia. Dislivello 1100 m, difficoltà **
15ª tappa, 25 maggio (219 km): Fiume Veneto – Asiago. Dislivello 3800 m, difficoltà ****
16ª tappa, 27 maggio (203 km): Piazzola sul Brenta – San Valentino (Brentonico). Dislivello 4900 m, difficoltà *****
17ª tappa, 28 maggio (155 km): San Michele all’Adige – Bormio. Dislivello 3800 m, difficoltà ***
18ª tappa, 29 maggio (144 km): Morbegno – Cesano Maderno. Dislivello 1800 m, difficoltà **
19ª tappa, 30 maggio (166 km): Biella – Champoluc. Dislivello 4950 m, difficoltà *****
20ª tappa, 31 maggio (205 km): Verrès – Sestrière. Dislivello 4500 m, difficoltà *****
21ª tappa, 1° giugno (143 km): Roma – Roma. Dislivello 600 m, difficoltà *
Totale
3.443,3 km, dislivello 52.350 km

Giro d’Italia 2025: i favoriti
Maglia rosa
Alla vigilia si preannuncia una lotta a due per la vittoria del Trofeo Senza Fine, con Primoz Roglic e Juan Ayuso che sono i principali accreditati per il trionfo finale. Lo sloveno ha già vinto nel 2023, quando si rese protagonista di un recupero straordinario su Geraint Thomas nella cronoscalata al Monte Lussari, e nel suo palmares può vantare ben cinque grandi Giri, contando anche le quattro vittorie alla Vuelta (tre consecutive dal 2019 al 2021 e poi nel 2024). Il giovane spagnolo invece cerca la prima affermazione, potendo vantare un solo podio (terzo nel 2022 alla Vuelta), ma arriva alla Corsa Rosa forte del successo di inizio marzo nella Tirreno-Adriatico.
Rogla ha dalla sua l’esperienza e una squadra di assoluto livello in salita. La Red Bull Bora-Hansgrohe si presenta infatti al via con tre uomini che potranno dare grande supporto al capitano nelle tappe di montagna, come Daniel Martinez, Giulio Pellizzari e soprattutto Jai Hindley (vincitore del Giro d’Italia nel 2022). Non è da meno però la Uae Team Emirates, che al fianco di Ayuso schiera Rafał Majka, Adam Yates e la giovane promessa Isaac Del Toro. Se la lotta per il successo sembra un affare tra Roglic e Ayuso, molto più aperta dovrebbe essere la corsa per il podio, con tanti nomi in lizza: dagli esperti Mikel Landa e Richard Carapaz, alla speranza italiana Antonio Tiberi, senza dimenticare due outsider che hanno fatto molto bene in questo inizio di stagione come Michael Storer e Derek Gee.

Maglia ciclamino
Oltre alla vittoria finale, il duello per la maglia ciclamino catalizzerà l’attenzione come poche volte nella storia. Il parco partenti vede infatti al via due stelle assolute del panorama mondiale come Wout Van Aert e Mads Pedersen. Sono loro due i principali candidati della vigilia, che andranno a caccia di tappe sia in volata (soprattutto il danese), che negli arrivi leggermente mossi e a cronometro (il belga). Su WVA potrebbero però pesare le cattive condizioni fisiche, che lo hanno visto influenzato nelle ultime settimane di avvicinamento per sua stessa ammissione.
Non mancano i possibili outsider, a partire da Kaden Groves e Olav Kooij. L’australiano della Alpecin-Deceuninck ha già vinto due volte questa classifica alla Vuelta, e nel 2023 ha conquistato una tappa in volata sul traguardo di Salerno: oltre alle volate pure, grazie alla sua gamba negli strappi finali, potrà giocarsi anche qualche arrivo a ranghi ristretti. Discorso simile anche per l’olandese della Visma, che l’anno scorso si impose a Napoli. Da tenere in considerazione infine anche Sam Bennett e Paul Magnier; l’irlandese vanta nel suo palmares dieci vittorie di tappa nei grandi Giri, con il fiore all’occhiello della maglia verde al Tour 2020, e torna al Giro d’Italia dal quale mancava dal 2018. Il francese invece è un nome in ascesa, molto più versatile rispetto ad uno sprinter puro come Bennett.

Maglia azzurra
Molto aperta è la corsa alla maglia azzurra di miglior scalatore. Come in ogni edizione, molto dipenderà dagli uomini classifica, perché se come l’anno scorso saranno i big a giocarsi gran parte delle tappe in salita, le loro quotazioni in chiave maglia del miglior scalatore aumenterebbero vertiginosamente. Certo, non ci sarà un cannibale come il Tadej Pogacar dello scorso anno, ma rimangono molto pericolosi Primoz Roglic e Juan Ayuso, senza dimenticare Adam Yates e Derek Gee. Davanti a loro però, almeno sulla carta, partono corridori che potrebbero puntare alla maglia azzurra come rincalzo se dovessero uscire di classifica. È il caso di nomi esperti come Richard Carapaz e Mikel Landa, che in salita se liberi da vincoli di classifica possono dire la loro.
Non vanno poi dimenticati scalatori come Giulio Ciccone e Michael Storer, oltre a cacciatori di tappe come Lorenzo Fortunato e Alessandro Pinarello, quest’ultimo all’esordio al Giro con la Bardiani, squadra storicamente votata alla fuga. Infine sono da citare anche Tom Pidcock, pericoloso sia in ottica piazzamento in classifica generale che in chiave vittorie di tappa, e soprattutto Romain Bardet, che vuole concludere in bellezza l’ultimo grande Giro della sua carriera.

Maglia bianca
Il grande favorito per la maglia bianca è chiaramente Juan Ayuso, che si giocherà come detto la maglia rosa. Oltre allo spagnolo classe 2002, non mancano i nomi che proveranno ad approfittarne in caso di imprevisti, cadute o sorprese, che in una corsa di tre settimane sono sempre dietro l’angolo. A cominciare da Antonio Tiberi, leader della Bahrain Victorious e già vincitore della classifica riservata ai giovani nella passata edizione. Nel caso in cui Ayuso dovesse deludere, la UAE è pronta a giocarsi le sue carte anche con la stellina messicana Isaac Del Toro, anche se potrebbe pesare la sua scarsa esperienza nei grandi Giri.
Tanta Italia tra i possibili outsider, con Giulio Pellizzari e Davide Piganzoli su tutti. L’abruzzese della Red Bull Bora si è fatto conoscere al grande pubblico proprio allo scorso Giro con la maglia della Bardiani, in cui provò diverse volte ad attaccare. Quest’anno gli ordini di squadra potrebbero volerlo più conservativo e a fianco del capitano Roglic, ma è interesse comune che anche lui rimanga in classifica. Per quanto riguarda il capitano della Polti VisitMalta invece la situazione è diversa, poiché avrà la squadra a disposizione, anche se potrebbe puntare alla vittoria di tappa. In ogni caso ha doti da regolarista, e vuole confermare la sua crescita anche in una corsa di tre settimane dopo il 13esimo posto dell’anno scorso.