
Christian Horner buonuscita
L’addio del team principal alla squadra di Red Bull non sarà soltanto un problema gestionale. Le spese per “cacciarlo” sono enormi…
L’addio di Christian Horner alla scuderia Red Bull è forse uno dei fatti più sconvolgenti di quest’annata. Arrivato senza preavviso e quando lo stesso Team Principal britannico aveva già affermato chiaramente di vedere il suo futuro prossimo solo con la squadra, ha preso in contropiede perfino gli amici stretti del manager che hanno tutti dichiarato lo stesso: Horner non si aspettava il licenziamento.
Quali che siano le cause di questa separazione – c’è chi afferma che ci sia stato un litigio tra Joe e Max Verstappen ed il Team Principal ma non se ne sa molto – c’è un concetto importante da affrontare, ora, ossia il periodo di Gardening a cui il dirigente o meglio, ex dirigente di Red Bull sarà sottoposto fino a fine stagione. In poche parole, Red Bull manterrà fino al 2026 Horner nei suoi ranghi in modo che non possa spostarsi subito in un’altra squadra rivale.
Questo è un sistema di sicurezza che molti team hanno per evitare da un lato che i segreti delle loro monoposto siano rivelati ai concorrenti durante la stagione, dall’altro per ostacolare le rivali che potrebbero appropriarsi subito di una figura importante come lo stesso Horner che, con i quattordici titoli tra Piloti e Costruttori ottenuti in vent’anni, è a mani basse il manager più vincente nel suo campo. Ma tutto questo, chiaramente, ha un costo importante…
Costava di meno farlo restare
Quale che sia il motivo per l’allontanamento di Horner Red Bull deve aver davvero considerato gravissimo l’accaduto, visto che la buonuscita del dirigente sarà un salasso a dire poco. Lo stipendio annuale del TP era stimato in 3,9 milioni di euro l’anno che sono niente in confronto ai circa 50 milioni che la squadra, comunque uno dei team più ricchi in Formula Uno ora come ora, dovrà sborsare nei prossimi anni.

Stando ad un’analisi del Telegraf dato che il contratto di Horner arrivava in teoria fino al 2030 e che è stato stracciato ben cinque anni prima senza preavviso, uno studio legale che sa il fatto suo potrebbe arrivare perfino a negoziare una buonuscita superiore, stimata sulle 60 milioni di sterline per il TP della squadra. Insomma, in poche parole, mantenere Horner per altri cinque anni avrebbe forse comportato costi inferiori alla sua cacciata.
A questo punto possiamo solo ipotizzare che le crepe nella dirigenza della famosa scuderia siano reali. Quando se ne parlava l’anno scorso anche in merito al presunto caso di molestie sul lavoro che ha visto Christian Horner come accusato, alcuni dirigenti avevano accennato ad una lotta per il potere in Red Bull. Una lotta che rischia di costare un rene alla squadra inglese.