
L’ex numero uno al mondo ha analizzato il tennis di Jannik Sinner, spendendo parole al miele per l’ultimo vincitore di Wimbledon.
Gli appassionati di tennis, specie quelli italiani, continuano a sorridere ripensando alle gesta di Jannik Sinner nella finale di Wimbledon. Una vera e propria impresa quella dell’altoatesino, capace di battere colui che ha vinto le ultime due edizioni del trofeo più prestigioso di questo sporto.
Carlos Alcaraz ha battuto il numero uno al mondo nelle ultime due occasioni, a Roma prima e a Parigi poi. Se agli Internazionali d’Italia Sinner tornava da una pausa forzata di circa tre mesi, però, al Roland Garros il trofeo è stato decisamente più conteso. Anzi, l’italiano è stato vicinissimo alla vittoria, ma quei tre matchpoint sprecati resteranno nei pensieri di tutti ancora per un po’. La vittoria di Sinner a Wimbledon, però, è stato il miglior antidoto per guarire da quelle immagini dolorose.
Il Sinner visto in Inghilterra è stato quello che tutti quanti attendevano ormai da un po’. Il suo talento cristallino e la sua dedizione al lavoro gli permettono di distinguersi da tutti gli altri. D’altronde, come dichiarato da Mats Wilander in una recentissima intervista, “Quando arriva a colpire la pallina, nessuno è veloce come lui“.
Wilander incorona Sinner, nessuno come lui: l’italiano nell’Olimpo del tennis
L’ex campione svedese ha vinto sette tornei del Grande Slam nella sua carriera in singolare ed uno in doppio. Nel 1988 ha chiuso la stagione al primo posto nella classifica generale. Da ex numero uno al mondo, Wilander ha commentato la straordinaria vittoria di Sinner al Centre Court di Londra sulle colonne dell’Equipe: “Non ho mai visto nessuno giocare a tennis con la stessa aggressività di Sinner“.

Secondo lo svedese, dunque, non c’è nessuno come Jannik: “Alcuni tennisti colpiscono anche più forte di lui, ma nessuno arriva verso la palla così velocemente. Inoltre Jannik colpisce senza aspettare che la pallina si abbassi troppo: il suo tennis è avanti di cinque o dieci anni“, questo il giudizio dell’ex campione.