Ciclismo

Giro delle Fiandre 2024, un tuffo nel passato: le vittorie simbolo della “Ronde”

Tom Boonen al Giro delle Fiandre 2010 - CC-BY-2.0

A poche ore dall’edizione numero 108 del Giro delle Fiandre è tempo di rivivere alcune delle vittorie più belle e iconiche di oltre un secolo di storia della “Ronde Van Vlaanderen”, seconda classica Monumento della stagione. Una delle corse simbolo del calendario non può che aver lasciato ricordi indelebili nei cuori degli appassionati, che del resto quando si affrontano muri e tratti in pavè come quelli del Fiandre non possono che restare incantati ad ammirare le gesta di grandi campioni.

GIRO DELLE FIANDRE 2024: PERCORSO E ALTIMETRIA

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Tornando agli albori del ciclismo, il lunghissimo dominio belga era stato spezzato da Fiorenzo Magni. Soprannominato il “Leone delle Fiandre” non a caso, il corridore italiano è a tutt’oggi l’unico ad aver vinto tre edizioni consecutive del Giro delle Fiandre e uno dei soli sei nomi a comparire per tre volte nell’albo d’oro della corsa. Spazio poi ai successi di Rik Van Looy, vincitore nel 1959 e nel 1962 ma soprattutto primo nella storia a imporsi in tutte e cinque le classiche Monumento. Impossibile poi non citare Eddy Merckx, che si è imposto per due volte al termine di duelli epici con il connazionale Leman che di Fiandre in quelli anni ne ha vinti addirittura tre.

Passando a un passato più recente, un altro “Leone delle Fiandre” irruppe sulla scena negli anni ’90: si tratta ovviamente di Johan Museeuw, vincitore nelle edizioni 1993, 1995 e 1998 a cui aggiunse nel suo palmarés anche tre Roubaix. Torna protagonista però anche l’Italia, che a cavallo tra anni ’90 e 2000 trionfa con i vari Bugno, Bartoli, Bortolami e Tafi. Il nuovo millennio porta in dote due nuovi grandissimi campioni, facenti parte del “club” dei tre volte vincitori del Fiandre: i loro nomi sono Tom Boonen e Fabian Cancellara, protagonisti di duelli incredibili tra attacchi da lontano o volate mortifere. Un giovanissimo Boonen centrò l’accoppiata Ronde-Roubaix nel 2005, ripetendosi l’anno dopo attaccando addirittura a 70 km dal traguardo. Cancellara si prese la scena con tre vittorie dal 2010 al 2014, regalando momenti indimenticabili con le sue progressioni sui muri. Nel mezzo anche una delle vittorie italiane più belle, quella di Alessandro Ballan nel 2007: l’azzurro un anno più tardi conquistò anche il titolo mondiale e nel 2012 tornò a dare spettacolo al Fiandre finendo terzo dietro a Boonen e all’altro italiano Filippo Pozzato.

Il 2017 è stato invece l’anno di Philippe Gilbert, capace di trionfare in casa con un attacco in solitaria a 55 chilometri dall’arrivo. Un’azione d’altri tempi che ancora oggi viene ricordata dagli appassionati e che negli ultimi anni è stata ripetuta dalla nuova generazione di fenomeni che ha visto in Mathieu Van der Poel e Tadej Pogacar gli uomini in grado di trionfare regalando emozioni che sono già Storia. Per l’Italia è indimenticabile anche l’acuto di Alberto Bettiol nel 2019, con la sparata decisiva a meno di 20 km dal traguardo. E adesso c’è ancora spazio sul libro della “Ronde” per un nuovo capitolo e nuovi (o vecchi) protagonisti.

 

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