
Gattuso in conferenza
La Nazionale Italiana ha iniziato ufficialmente il proprio percorso con Gattuso come nuovo CT: ecco le sue prime parole in conferenza.
La Nazionale Italiana, dopo essersi separata da Luciano Spalletti, ha iniziato un nuovo percorso con Rino Gattuso. L’ex campione del mondo è approdato sulla panchina azzurra con l’obiettivo di non mancare la terza qualificazione consecutiva ai Mondiali. Di seguito le sue parole.
Le prime parole di Gattuso come nuovo CT della Nazionale Italiana
In conferenza stampa di presentazione, Rino Gattuso ha dichiarato: “È un sogno che si avvera e spero di essere all’altezza del ruolo. Il compito non è facile, ma di facile nella vita non c’è nulla. Sappiamo che c’è tanto da fare, ma abbiamo anche la consapevolezza di poter svolgere un grande lavoro”.
“C’è poco da dire – ha continuato – c’è da lavorare, andare in giro e parlare coi giocatori, trasmettendogli cose positive, entrando nella loro testa. Sento dire da tanti anni che in Italia non abbiamo talento. Ma penso che i giocatori ci siano. Bisogna metterli nelle condizioni di potersi esprimere al massimo. L’obiettivo è riportare l’Italia al Mondiale ed è fondamentale farlo per noi, per il nostro calcio e per il nostro paese. Abbiamo le doti e le qualità per poterlo fare”.

Ha poi aggiunto: “La Nazionale ha bisogno di entusiasmo e voglia di stare insieme nei momenti di difficoltà, di essere uniti. Chi viene a Coverciano deve farlo con entusiasmo, per creare una famiglia: i moduli, la tecnica e la tattica contano, ma la priorità è tornare ad avere un gruppo forte e quella mentalità che per anni ci hanno contraddistinto
“Ricevuta la chiamata – ha anche rivelato – non ho esitato un istante, anche perché sono convinto di avere una squadra forte: ecco, non i singoli giocatori, ma una squadra. Stare fuori due volte fuori dal Mondiale è dura per tutti, perché la maglia della Nazionale è pesante e non è semplice gestire la pressione”.
“Eppure, la parola paura non deve esistere, perché con quella non si va da nessuna parte. Il mio lavoro in Nazionale cambierà, la quotidianità sarà diversa rispetto a quella nel club, ma il calcio è la mia vita: quando mi alzo non vedo l’ora di parlare di calcio. In questo primo periodo stresserò i miei colleghi di Serie A e quelli all’estero dove ci sono giocatori convocabili: l’obiettivo è andare a parlare con i calciatori, vedere le partite, prendendo treni e aerei e andando a cercare i migliori profili”, ha concluso.