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Arbitro si dimette perché obesa, la risposta della Federvolley: “L’obiettivo è la tutela della salute”

Supercoppa volley
Pallone Supercoppa Serie A1 Femminile volley - Foto Filippo Rubin/LVF

Arriva la risposta della Fipav, la Federvolley, al gesto di Martina Scavelli, arbitro di volley che ieri si è dimessa denunciando di aver dovuto compiere questo gesto perché costretta dai regolamenti sul peso corporeo: “Al fine di chiarire e fugare dubbi sulla normativa vigente in materia di parametri antropometrici che gli ufficiali di gara devono rispettare, ci tiene a precisare quanto segue: la normativa federale sui valori massimi di BMI e circonferenza addominale è già in vigore dalla stagione 2017/18 per tutti gli arbitri, compresi gli addetti di staff impiegati nei campionati nazionali, (in realtà introdotta da oltre dieci anni per gli arbitri federali di Serie A e dunque successivamente estesa) sulla base di una delibera del Consiglio Federale che deriva dal recepimento di una normativa della Federazione Internazionale per motivazioni sanitarie: l’health management plan programme. La Fipav, dovendo rispettare la regolamentazione internazionale ha fatto propria la normativa e da quel momento ha fatto sì che tali parametri vengano costantemente rispettati per il corretto e regolare svolgimento delle proprie attività sportive”.

Quindi il passaggio principale: “Obiettivo primario della normativa internazionale in oggetto è la salvaguardia dello stato di salute della classe arbitrale che, come si potrà immaginare, è costantemente informata e aggiornata su eventuali cambiamenti dei regolamenti stessi. Ovviamente la Federazione Italiana Pallavolo e il suo settore ufficiali di gara all’inizio di ciascuna stagione agonistica coinvolge i propri tesserati impegnati nel settore arbitrale affinché conoscano la normativa vigente che, come detto, si pone il principale obiettivo della tutela della salute”.

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