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A Montecarlo Berrettini torna a ruggire: ora contro Rune con la testa più libera

Matteo Berrettini
Matteo Berrettini - Foto Ray Giubilo

Una vittoria come quella ottenuta da Matteo Berrettini ai danni di Francisco Cerundolo può svoltare un’intera stagione. Quando in questo sport le cose non girano per il verso giusto quello di cui spesso si ha bisogno – oltre a continuare a lavorare intensamente nella quotidianità – è ottenere un successo sofferto, lottato, a cui si arriva con determinazione e volontà. Con il cuore, insomma. Ed è esattamente ciò che ha fatto Matteo in campo contro l’argentino nel secondo turno del Masters 1000 di Montecarlo.

Per un giocatore in crisi di risultati quel set perso per 7-5 in seguito ad un lungo blackout durato sette games dal 5-0 avanti è una mazzata non indifferente. Non è facile rimettersi lì con la testa e con le gambe, consapevole che nulla continua a girare come vorresti. Magari in un altro luogo sarebbe successo proprio così, ma quando nei giorni scorsi si parlava di torneo che avrebbe potuto aiutare Matteo ci si riferiva a questo. L’avere il sostegno dei tanti tifosi rimasti a sostenerlo fino al tramonto e la voglia di uscire da questo periodo disgraziato hanno portato invece l’azzurro a giocarsi il resto del match un punto alla volta. Un vincente di dritto dopo l’altro, un recupero dal lato del rovescio dopo l’altro la rimonta si è completata ed è potuto uscire fuori l’urlo pieno di rabbia che fermentava dentro.

Ora, obiettivamente, contro Rune la strada sembra sbarrata. Il talentuoso tennista danese si trova maggiormente a suo agio su questa superficie, è in un momento di forma fisica e mentale migliore ed arriva a questo incontro senz’altro più fresco dopo il facile e veloce successo ai danni di Thiem, rispetto alle quasi tre ore giocate da Matteo ieri pomeriggio. I due si sono affrontati già in un paio di occasioni negli ultimi dodici mesi circa. Lo scorso anno ad Indian Wells Matteo riuscì ad avere la meglio dopo una partita lottata e non ben giocata da entrambi, a dire il vero. Ne uscì una battaglia di tre set sul cemento californiano, con l’azzurro in grado di uscirne vincitore per 6-4 al terzo.

Purtroppo, bisogna dirlo, era un altro Berrettini e anche un altro Rune ben lontano da quello attualmente al numero 9 del ranking mondiale. E anche un’altra superficie, a dirla tutta. L’azzurro e il giovane danese si sono incontrati nuovamente poche settimane fa nei quarti di finale fa ad Acapulco, sempre sul veloce all’aperto. Una mezz’ora scarsa di gioco e Rune che conquista tutti e sette i games giocati prima che Matteo alzasse bandiera bianca, andando a stringergli la mano.

Considerati tutti i fattori esposti fin qui i bookmakers danno favorito il classe ’03 e sembra difficile ipotizzare un’impresa, ma mai sottovalutare la carica emotiva che una vittoria come quella ottenuta con Cerundolo può dare ad un atleta in difficoltà. Queste erano le sensazioni importanti da ritrovare per Matteo nel Principato come prima cosa. Poi ci sarà il momento in cui anche il tennis diventerà di maggiore qualità, così come la reattività di gambe arriverà con il tempo e il duro lavoro che sta continuando a svolgere con il suo team.

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