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Wimbledon 2023, l’analisi del tabellone di Musetti: urna ancora poco benevole per Lorenzo

Lorenzo Musetti
Lorenzo Musetti - Foto Ray Giubilo

Lorenzo Musetti per la terza volta nella sua carriera da professionista si presenta al via dei Championships, ancora alla ricerca del successo sui prati londinesi. Dopo aver raggiunto i quarti di finale da junior, quando nel 2018 perse in tre set dall’idolo di casa Jack Draper (poi sconfitto in finale da Tseng), il carrarino ha esordito a Wimbledon solamente nel 2021, quando si presentò senza poter fare una vera e propria preparazione a causa degli impegni scolastici che all’epoca lo vedevano protagonista con l’esame di maturità. Il sorteggio, poi, non gli diede una mano e finì subito la sua avventura, con un secco 0-3 dal futuro semifinalista del torneo Hubert Hurkacz (sconfitto in semifinale da Matteo Berrettini).

Flash forward al 2022 e di nuovo l’urna non gli dice granché bene, mettendolo di fronte a Taylor Fritz. Lo statunitense ha vita abbastanza facile e si impone anche in questo caso senza che l’azzurro riesca a vincere un solo parziale di gioco.

IL TABELLONE COMPLETO

Il Musetti che arriva all’edizione 2023 di Wimbledon, però, è diverso. Prima di tutto a livello di ranking, che quest’anno gli ha consentito di essere tra le prime 16 teste di serie ed evitare, quindi, sorteggi come i due sopracitati al primo turno. Ma ancor di più, è un Musetti che per la prima volta arriva presso l’All England Lawn Tennis Club con fiducia e consapevole di poter esprimesi bene anche su quell’erba che fino allo scorso anno gli aveva dato poche soddisfazione. Quarti di finale a Stoccarda, poi medesimo risultato al Queen’s. E due buone partite giocate anche nelle sconfitte, sia contro Tiafoe in Germania che contro Rune nello storico 500 londinese.

Detto ciò, nonostante la quattordicesima testa di serie con cui parte, anche quest’anno il sorteggio obiettivamente non è stato poi così felice per l’allievo di Simone Tartarini pensando un po’ a lungo termine. L’avversario di primo turno, almeno in teoria, non dovrebbe creargli troppi problemi. Vero, Juan Pablo Varillas lo ha battuto pochi mesi fa a Buenos Aires, ma il contesto era completamente diverso e soprattutto per il peruviano sarà la prima partita in assoluto giocata da professionista sull’erba. Al secondo round potrebbe esserci John Isner, che è reduce da ben sei sconfitte consecutive e ha giocato solo due tornei da marzo in poi, ma su questa superficie – se il fisico dovesse reggere per qualche ora di gioco – con il suo servizio diventa un rebus comunque complicato da risolvere. E Lorenzo già in passato ha dimostrato di non amare particolarmente avversri di questo tipo.

Se tutto dovesse andare per il verso giusto, le cose diventerebbero in ogni caso ancor più complicate al terzo turno. Un altro gran battitore, ma anche notevoli altre qualità e una forma senz’altro migliore rispetto a Isner: quell’Hubert Hurkacz a cui si era accennato all’inizio ripercorrendo le passate partite di Musetti a Wimbledon. Un match in cui l’azzurro partirebbe di certo sfavorito, nonostante il polacco non stia attraversando poi un gran periodo. Potrebbe arrivare l’impresa? Non è da escludere, poi però ci sarebbe comunque Djokovic….

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