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US Open, Medvedev: “Per battere Djokovic dovrò essere 10 volte più forte di quel che ero nel 2021”

Daniil Medvedev
Daniil Medvedev - Foto Ray Giubilo

Per battere Carlos Alcaraz serviva “il 110%”. Adesso per vincere la finale degli US Open per la seconda volta contro Novak Djokovic a due anni dal precedente del 2021 servirà qualcosa in più. Daniil Medvedev alza l’asticella e ha tutto per riuscire a farlo dopo la grandissima prestazione contro lo spagnolo, battuto 7-6(3) 6-1 3-6 6-3 in semifinale. “Novak si presenterà con la sua versione migliore domenica e io devo essere la migliore versione di me stesso se voglio provare a batterlo”, ha detto Medvedev in conferenza stampa. “L’unico modo in cui posso sfruttare la finale del 2021 è pensare che Novak, quando perde, non è più lo stesso, è diverso, ha una mentalità diversa – aggiunge il russo – Ecco perché ha 23 Slam. Quindi devo sapere che sarà 10 volte più forte rispetto a quel giorno. E io devo essere, se voglio batterlo, 10 volte migliore di quanto ero quel giorno”.

Lunedì prossimo sarà il numero 1, quindi è come se lo giocassi contro il numero uno. Domenica non mi importerà se sarà il numero 1 o il numero 2, è Novak Djokovic e voglio provare a vincere”, ha aggiunto Medvedev che poi si sofferma sulla vittoria contro Alcaraz e sul calore del pubblico: “Per la mia fiducia – ha spiegato – questa vittoria è molto importante. Allo stesso tempo, se dovessi perdere domenica, me ne andrei da New York terribilmente dispiaciuto, seppur al termine di un grande torneo. Il tennis è così. Il pubblico oggi era incredibile, sentivo che l’energia era speciale. Per qualche motivo nell’ultimo gioco della partita probabilmente migliaia di spagnoli hanno iniziato a gridare e urlare tra la prima e la seconda di servizio. Non è carino, ma cosa puoi fare?”, conclude.

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