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Sinner, inizia il rush finale: a Parigi-Bercy c’è subito l’esame McDonald

Jannik Sinner
Jannik Sinner - Foto LiveMedia/Patrick Cannaux/DPPI

Il decimo titolo in carriera appena conquistato a Vienna, la piena conferma dello status di numero quattro del mondo e la certezza di avere tutti i mezzi per poter essere uno dei grandissimi protagonisti di questo emozionante rush finale. È con queste tre sicurezze che Jannik Sinner si prepara a fare il proprio esordio sui campi in cemento indoor di Parigi-Bercy, teatro dell’ultimo Masters 1000 della stagione. L’allievo di Simone Vagnozzi e Darren Cahill, dopo qualche giorno di meritato riposo, è già pronto per tornare in scena.

Nella capitale francese è accreditato della quarta di serie, grazie alla quale ha potuto usufruire di un bye al primo turno. Adesso sul suo cammino c’è il top cinquanta statunitense Mackenzie McDonald. Quest’ultimo ha bagnato il suo debutto sul suolo transalpino prevalendo in rimonta sul connazionale J.J. Wolf, proveniente dal tabellone di qualificazione. L’americano evoca grandi ricordi a Sinner. Il loro primo incontro, infatti, risale alla finale di Washington (cemento outdoor) del 2021. Quella partita fu appannaggio dell’altoatesino che, dopo una feroce battaglia di quasi tre ore, riuscì a mettere le mani sul titolo più importante (almeno fino a quel momento) della propria carriera.

I due si sono ritrovati di fronte l’anno successivo sulla terra rossa del Roland Garros. In quell’occasione si trattava di un terzo turno e l’azzurro portò a casa la vittoria in tre parziali. Anche in quel match, tuttavia, McDonald dimostrò di possedere le armi tecniche e tattiche per poter fare partita alla pari con il suo più quotato avversario. C’è da dire che il californiano non ha disputato un’annata costellata da grandissimi risultati fino ad oggi. La sua migliore versione si è vista nella prima metà di agosto al Masters 1000 canadese di Toronto, torneo in cui è riuscito a spingersi fino ai quarti di finale. La sua vittoria più bella, invece, è stata quella conseguita al secondo turno degli Australian Open contro il campione spagnolo Rafael Nadal, anche se giunta contro un avversario in precarie condizioni fisiche.

Sicuramente, però, può costituire una minaccia per il tennis di Sinner, così come sempre è stato ogni volta che hanno avuto l’occasione d’incrociare la racchetta. Da vedere, soprattutto, come l’italiano abbia smaltito le fatiche di una settimana davvero dispendiosa dal punto di vista fisico e mentale. In semifinale e nell’ultimo atto rispettivamente contro i due russi Andrey Rublev e Daniil Medvedev, infatti, Sinner ha colpito la pallina con una brutalità ed una ferocia spaventose, ha difeso a tutto campo e ha chiesto tantissimo anche al suo servizio e al suo gioco a rete. Inevitabile, dunque, che ci possa essere un po’ di comprensibile stanchezza. Lo stato di fiducia, tuttavia, è talmente alto che risulta difficile non pronosticare una sua qualificazione agli ottavi di finale, dove eventualmente se la vedrebbe contro uno tra il lucky loser serbo Dusan Lajovic oppure l’australiano Alex De Minaur.

All’orizzonte, spingendosi già un po’ più in là con la fantasia, ci potrebbe essere un’entusiasmante semifinale contro il serbo Novak Djokovic. Quello che è certo, a prescindere da quali saranno le prestazioni ed i risultati di questa settimana, è che Sinner darà tutto per mettere il suo marchio anche su quest’ultima, importantissima, finestra della stagione che, oltre al ‘Mille’ parigino, vedrà alzare il sipario anche sulle finali di Coppa Davis e sulle ATP Finals di Torino.

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