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Masters 1000 Miami, Medvedev: “La tattica era buona, il problema è stato l’esecuzione”

Daniil Medvedev
Daniil Medvedev - Foto Alberto E. Tamargo / IPA

Daniil Medvedev ha parlato in conferenza stampa dopo la netta sconfitta subita per mano di Sinner nella semifinale del Masters 1000 di Miami. Il russo è stato come al solito molto schietto: “I margini d’errore sono molto bassi quando affronti uno come Jannik, che è in un gran momento. Avevo bisogno di tirare fuori la mia versione migliore e non ci sono riuscito. Ha giocato bene, non c’è molto altro da aggiungere. Penso che Jannik giochi a questo livello da un bel po’ di tempo. Non so davvero cosa penserà della partita, potremmo parlare per ore qui, ma alla fine io non ho giocato tanto bene, lui sì e ha vinto facilmente. Ecco la verità“. Poi ha risposto a una domanda sulla tattica adottata: “Penso che il problema non sia stato la tattica che ho usato ad inizio partita. Il problema è stato l’esecuzione, con troppi errori e senza la precisione necessaria. La prossima partita contro Jannik vedrò cosa fare e come migliorare“.

Medvedev si è poi concentrato sull’evoluzione di Sinner: “Sta giocando benissimo, sbaglia poco e può trovare spesso il colpo vincente. Serve molto bene: oggi, nei pochi momenti in cui forse avrei potuto rientrare in partita, ha servito sulle linee tagliato sia con la prima che con la seconda. È difficile giocare contro qualcuno così. La prossima volta che ci affronteremo è chiaro che cercherò di giocare meglio, magari qualcosa di diverso, e vedremo se continuerà a giocare così, perché se lo farà sarà un avversario molto duro per tutti“. Infine il numero 4 al mondo ha concluso rispondendo a una domanda sul suo ultimo trofeo, vinto quasi un anno fa a Roma: “Sto cercando di giocare i migliori tornei del mondo. Se guardiamo il mio record ho sempre perso contro grandi giocatori. Ho raggiunto diverse finali e ho perso contro Sinner, Djokovic e Alcaraz: certo che voglio batterli ed essere migliore di loro, ma finora non ci sono riuscito e devo lavorarci sopra, a livello mentale e tennistico. Sulla terra giocherò a Montecarlo, Madrid, Roma e Roland Garros. Sarà difficile vincere un titolo, ma se giocassi dieci tornei 250 all’anno forse ne vincerei diversi. Non voglio essere troppo fiducioso, ma penso che potrei riuscirci. Dubai, per esempio, era una buona occasione, ma Humbert ha giocato molto bene e io non ci sono riuscito. Spero di poter vincere un titolo quest’ano“.

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