
Carlos Alcaraz e Jannik Sinner - Foto Ray Giubilo
Sinner-Alcaraz è quella sfida che promette di farne vedere ancora delle belle nel futuro del tennis: occhio poi a quello che è stato dichiarato su di loro subito dopo Roma.
La finale degli Internazionali d’Italia disputata a Roma ha visto ancora una volta contrapporsi Jannik Sinner e Carlos Alcaraz. L’italiano ha retto bene nel primo set, nonostante i tre mesi di stop per la squalifica e una finale insperata, ma dopo aver perso il tie-break non è riuscito più a far fronte allo strapotere su terra dello spagnolo.
Si è perciò detto tanto su di loro subito dopo la finale del Masters 1000, anche perché il tutto è avvenuto alla vigilia del Roland Garros che promette di dare spettacolo. Occhio però anche alle dichiarazioni che sono state rilasciate da un ex tennista in merito ai due giovanissimi tennisti che al momento sono il primo (Jannik) e il secondo (Carlos) del ranking mondiale.
Sinner-Alcaraz, Bertolucci non le manda a dire: le parole dopo Roma sono state chiare
Paolo Bertolucci, ai microfoni di ‘FanPage’, ha parlato del percorso di Jannik Sinner agli Internazionali d’Italia e della finale giocata e persa contro Carlos Alcaraz sul Centrale del Foro Italico. A tal proposito, con parole molto nette, ha affermato: “Contro Alcaraz i veri effetti dei tre mesi di stop? È normale: quando sali di livello, arriva l’esame vero, che era proprio Alcaraz. Abbiamo visto che Sinner ha tenuto bene per un’ora e poco più, poi è calato, come era prevedibile. Lui stesso aveva detto che pensava di fare due o tre partite, e invece è arrivato in finale”.
“Meglio di quanto si aspettasse. Avevo paura – ha aggiunto – che fosse costretto a giocare qui tre partite e le altre ad Amburgo, dove poteva affrontare ulteriori problemi. Invece le ha giocate tutte a Roma: non andrà in Germania, potrà curare anche le vesciche. Perché in uno Slam, con partite al meglio dei cinque set, se non guarisci prima, peggiora. Arriverà a Parigi in perfette condizioni, con una settimana di rodaggio”.

L’ex tennista italiano ha poi continuato dicendo: “Lui è venuto a Roma al buio, ha giocato la finale, quindi tanto di cappello. È contentissimo”.
Poi però ha detto la sua anche su una questione di cui si è parlato moltissimo negli ultimi giorni: “Rapporto Alcaraz-Sinner? La gente vuole o l’amicizia o la guerra. Ma non è così. Non può esserci un’amicizia vera, di quelle che hai da ragazzino. Qui c’è rivalità, profonda, perché si contendono il primo posto al mondo: non è banale. Ma c’è anche rispetto profondo, perché sanno bene entrambi i sacrifici che hanno fatto per arrivare a questo livello. I mancati messaggi? Tutte cavolate”.