
Valentino Rossi rifiuto Pernat
Valentino Rossi è una delle figure più carismatiche della storia dello sport, ma anche lui ha ricevuto veri e propri rifiuti.
Valentino Rossi è un vero e proprio fuoriclasse della MotoGP e del motomondiale in generale. Ha conquistato nove titoli mondiali in carriera e oltre cento vittorie, dimostrando di essere decisamente più di un grande talento.
Oltre a vincere tanto, ha anche cambiato il proprio sport, donandogli una dimensione tale che prima di lui non era neanche lontanamente immaginabile.
In più, ha creato una vera e propria accademia capace di accogliere tantissimi talenti italiani, con l’obiettivo di valorizzare il motociclismo nostrano e riuscendo a produrre corridori come Francesco Bagnaia e Marco Bezzecchi, ma anche Franco Morbidelli. Tante le imprese di Valentino Rossi, che è stato anche rifiutato in passato. Strano a dirsi, certo, ma è successo: scopriamo l’incredibile storia del più grande no della sua carriera.
Valentino Rossi e il no incassato: è successo davvero
Carlo Pernat, ai microfoni di Fanpage, ha parlato anche di Valentino Rossi. Non delle sue straordinarie doti sportive, ma del grande rimpianto che ancora oggi lo attanaglia particolarmente. Come ammesso da lui stesso, infatti, avrebbe potuto tranquillamente diventare manager del Dottore, ma così non è stato: “Rifiutai di diventare manager di Valentino. All’epoca ero un dirigente importante in Aprilia e ancora non si era aperta la mia seconda vita da manager. Quando Vale me lo chiese era la fine degli anni novanta, lui era già un grandissimo talento, ma non era ancora il fenomeno mediatico che poi è diventato. Pensate che coppia potevamo essere io e lui insieme”.

Insomma, anche Valentino Rossi è stato messo da parte, per quanto a inizio carriera. In ogni caso, sono scelte che uno o più personaggi dello sport e della vita in generale possono benissimo fare. Alla fine, possiamo dire che è andata davvero bene a entrambi. Il pilota nove volte campione del mondo ha ottenuto un sacco di risultati eccezionali nel corso della sua carriera, dominando la MotoGp e mettendosi in discussione fino a praticamente quarant’anni all’interno della stessa.
Pernat, invece, ha continuato la sua vita professionale tra dirigente e manager, raggiungendo traguardi che definire a dir poco superbi è pure poco. Per quanto entrambi abbiano preso due strade diverse nel corso della loro carriera, possiamo comunque sottolineare che tutti e due hanno dato tantissimo all’Italia sportiva e motociclistica, e difficilmente ptoremo mai dimenticare il loro apporto dentro e fuori dalla pista.