
Ducati e Bagnaia
Pecco Bagnaia non riesce a trovare il feeling con la nuova Ducati e la stagione si sta trasformando in un incubo senza fine.
C’era un tempo, neanche troppo lontano, in cui tutto sembrava funzionare alla perfezione. La moto, il pilota, i risultati. Pecco Bagnaia e la Ducati viaggiavano a occhi chiusi, centrando vittorie, podi e titoli. Oggi, invece, è cambiato tutto.
L’equilibrio che aveva reso imbattibile il binomio tricolore si è rotto, e la stagione in corso si sta rivelando un calvario. Il campione del mondo in carica appare nervoso, spaesato, quasi in trappola dentro una moto che non sente più sua. Il feeling, quel famoso termine che nel motociclismo fa la differenza tra lottare per la vittoria o finire nel gruppo, è completamente sparito.
La Ducati perde la pazienza
Bagnaia prova a tenere botta, ma le parole e i risultati dicono altro. Non si tratta più di un momento no, ma di una crisi vera e propria. E mentre il paddock si interroga, la Ducati inizia a guardare altrove. Perché in MotoGP non si può aspettare all’infinito, e se un progetto tecnico non dà più garanzie, bisogna cambiare rotta. Lo sa bene Gigi Dall’Igna, che ai microfoni di Sky Sport MotoGP è stato chiaro, fin troppo. Nessun giro di parole, nessun tentativo di addolcire la pillola: “Io credo che con Aldeguer abbiamo pescato la carta giusta. La carta che potrà far splendere il futuro di Ducati, quindi sono particolarmente contento di lui”.

Una dichiarazione che suona come una sentenza. Perché è evidente che il vento sta cambiando, e che l’iberico Fermin Aldeguer, giovanissimo ma già affamato, rappresenta per la casa di Borgo Panigale più di una scommessa. È un investimento sul futuro, ma anche una risposta chiara alle difficoltà presenti. E in questa narrazione, Pecco rischia di restare fuori. Il rapporto che lo legava profondamente alla Ducati, nato tra alti e bassi ma cresciuto fino al titolo mondiale, sembra ormai logoro. Non è una rottura ufficiale, certo, però ci sono segnali che non si possono ignorare.
Il pilota piemontese continua a cercare soluzioni, ma la verità è che la nuova configurazione della Desmosedici non lo convince. Non si fida più della moto, e si vede. Le staccate, i sorpassi, la gestione della gara: tutto sembra appannato, lento, impreciso. E quando in MotoGP perdi anche solo un decimo al giro, finisci a lottare per la settima posizione. Non è questo che Ducati si aspetta da chi porta il numero uno sul cupolino.
Senza ombra di dubbio, la stagione 2025 si sta già scrivendo nel sottotesto di queste settimane. Se i risultati non cambieranno, se Pecco non troverà in fretta una chiave per riaccendersi, sarà dura immaginare una convivenza forzata con un team che ormai guarda avanti, con entusiasmo, verso un talento nuovo. Il tempo stringe e, per la prima volta da anni, il campione sembra davvero sul filo.