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LIVE – Roma, Tiago Pinto nella conferenza stampa di fine mercato (DIRETTA)

Tiago Pinto Roma
Tiago Pinto - Foto LiveMedia/Gianluca Ricci

Alle 14:30 di oggi, martedì 5 settembre, il general manager della Roma Tiago Pinto parlerà in conferenza stampa per fare un bilancio di fine mercato. Sono arrivati Romelu Lukaku, Houssem Aouar, Rasmus Kristensen, Evan Ndicka, Renato Sanches, Leandro Paredes e Sardar Azmoun. Nomi importanti, ma i giallorossi al momento sono fermi ad un solo punto in classifica. Un avvio da incubo, che Tiago Pinto proverà a spiegare. Sportface.it vi terrà compagnia con aggiornamenti in tempo reale a partire dalle 14:30.

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14:30 – Ci siamo, sta per iniziare la conferenza stampa di Tiago Pinto.

“Rinnovo Mourinho? Faccio una piccola introduzione: io ho sempre detto che non parlo tanto ma sono sempre disponibile a parlare di mercato. Oggi sono qui e ci sono anche altre domande su altri temi. Ho sempre rispettato le mie parole. I rinnovi sono temi importanti e noi li trattiamo sempre bene. Siamo carichi e motivati per riprendere ciò che è il nostro obiettivo e le nostre forze per portare a casa i risultati. Tutti i temi che sono importanti per la società, e quindi anche i contratti, li affrontiamo internamente”.

“Quando comincia una sessione di mercato, penso che noi abbiamo bisogno di mettere insieme tre piani: uno è quello tecnico, cerchiamo sempre di fare una squadra migliore. Se facciamo il paragone con i giocatori che sono andati via, con quelli che sono venuti, credo che la squadra sia migliorata: abbiamo più soluzioni. Dopo abbiamo il piano economico: siamo dentro un settlement agreement, dove in due anni dobbiamo riuscire a spendere con la squadra il 70% di quelli che sono i ricavi del club. Quindi mentre alcuni direttori sportivi si godevano le vacanze io sono andato tutto giugno a cercare di portare a casa dei risultati economici”.

Ed ancora: “Dopo però, c’è anche il piano strategico: un club come la Roma, per uscire da questa situazione, è importante prendere dei giocatori giovani e prospettive future, con anche risultati a fini economici. Se avessimo pagato 20 milioni di euro per Ndicka e 20 per Aouar, probabilmente questa domanda non sarebbe messa così: sono tutti e due under 25 con tanta esperienza. Con i paletti che abbiamo stiamo cercando di equilibrare tutti questi tre piani e potete capire che non è semplice. Dall’arrivo di Mourinho il settore giovanile è sempre stata una parte principale della strategia: lui dal primo giorno ci ha sempre puntato. Oggi abbiamo due giocatori gioveni, Zalewski e Bove, che fanno parte della prima squadra. Il fatto che abbiamo aumentato il monte ingaggi è vero, ma siamo riusciti a mettere questi tre piani insieme”.

Su Marcos Leonardo: “Il ragazzo è un nostro obiettivo. Questi giocatori di prospettiva rientrano nei nostri piani. Oggi questi giocatori hanno valori importanti”.

Su Mourinho che ha detto che giocatori come Dybala e Renato Sanches stanno qui anche per la loro storia di infortuni: “Voglio avere molta attenzione a ciò che dico, non voglio che possa uscire da qui uno scontro tra me e Mou. Tutto quello che pensiamo lo diciamo in faccia e siamo motivati per la società. Champions? Dal primo giorno qui ho capito che la Champions è la prima ambizione per questa squadra, anche per me lo è. Dopo se arriviamo o meno poi è un altro tema, se siamo obbligati? Sono parole che non uso. Quando vado a prendere giocatori come Wijnaldum, Dybala, Lukaku, Tammy tu devi dirgli qualcosa. Tu pensi che non vengano se non lottano per obiettivi come la Champions? Non è così. Dal mia punto di vista è questa la logica, non penso che io e l’allenatore siamo in disaccordo”.

Sugli infortuni: “Sul terzo tema degli infortuni voglio dire due cose: con tutto rispetto per la Roma e per i suoi tifosi è ovvio che non siamo il Manchester City. Potevo pure prendere Rice, ma non si può. Dobbiamo sapere la realtà. Un altro tema è quello degli infortuni. Oltre Dybala, che è stata per noi fondamentale, noi siamo riusciti a mettere in condizione fisica ottimale dei giocatori che avevano tanti problemi fisici. Come Zaniolo, Smalling, Dybala. I lavori tra lo staff medico per me è un assetto. Se andrà male con Renato Sanches, ci sarà un responsabile: Tiago Pinto. Sono ossessionato da quel giocatore. Al Benfica l’ho voluto prendere e non ci sono riuscito. In passato alla Roma l’ho voluto prendere e non ci sono riuscito. Ora invece ci sono riuscito. Se avrà problemi in futuro è colpa mia. Sono convinto che con questo allenatore, con questo staff tecnico e medico e con tutto quello che Renato ha bisogno intorno possiamo tirare fuori il meglio di lui. Abbiamo fatto anche un contratto dove deve giocare un tot di partite per prenderlo”.

Sugli arbitri: “Non voglio entrare in guerre, non voglio fare polemiche. Dobbiamo sentire ciò che dicono gli arbitri e loro devono sentire noi. Personalmente ho un po’ smesso, quindi non ti  so rispondere bene a questa domanda. Oggi non capisco nulla, quindi faccio fatica a rispondere. Non riesco a capire la differenza tra Zaniolo a Napoli e Rui Patricio contro il Milan. Non è una critica a nessuno. Il potere decisionale dentro il campo è minore. Quello che noi aspettiamo dagli arbitri è sempre lo stesso: giustizia. Oggi sono ancora giovane ma faccio fatica a capire la strada che il calcio segue”.

Sui tanti no arrivati sul mercato: “Faccio una battuta: ho 38 anni, sono divorziato, non ho figli, sono abituato a prendere i no. Quindi non è un grande problema. Non ho seguito attentamente tutti i nomi che sono stati accostati alla Roma. Scamacca era un giocatore con il quale stavamo parlando, poi per ragioni ovvie e pubbliche non siamo riusciti. Noi lo seguiamo da 15-16 mesi: non dico che era una situazione fatta ma era un accordo fatto tra le tre parti. Abbiamo avuto la sfortuna che un club storico come il Santos lotta per non andare in B, l’allenatore è stato licenziato. Hanno venduto due ragazzi giovani e la situazione si è complicata. Io ho dovuto rispettare tutto ciò ma continua a essere un obiettivo, è un giocatore che conosco molto bene”.

E ancora. “Questo mercato è stato difficile per tutti i club che cercavano un attaccante. Penso che i tifosi della Roma siano contento che sia arrivato Lukaku il 28 agosto, piuttosto che Tonino. Beltran? è un giocatore che noi conoscevamo ma non so cosa sia successo con la Fiorentina”.

Sui soldi spendibili sul mercato: “Questa è una delle cose delle quali ho bisogno di spiegare. Dentro i paletti UEFA abbiamo due cose diverse: il settlement agreement, dove siamo tutti allineati tra di noi. Come quando ho fatto i 30 milioni entro giugno. Quei soldi che fanno parte anche della futura rivendita rientrano in questo piano. Ma dopo c’è un altro strumento, il transfer balance: uno strumento che monitora i giocatori della lista A UEFA da un anno all’altro. Ovviamente è molto difficile mettere tutto questo apposto. Abbiamo fatto 15 milioni di euro per futura rivendita tra Under, Calafiori, Frattesi, Antonucci. Zaniolo no, perché è andato in prestito. Questi soldi non rientrano nel transfer balance”.

Proseguendo: “Abbiamo fatto 18 milioni di euro con Volpato, Missori e Tahirovic. Questi ragazzi pure se sono andati in panchina loro erano in lista B, quindi non contano nel transfer balance. Ho litigato una settimana con Luis Campos per Paredes: lui voleva una cifra e io un’altra. Alla fine siamo riusciti a fare 2 milioni e mezzo di trasferimenti e 2 milioni di euro di bonus. Ma quei 2 milioni e mezzo di bonus sono difficili: deve giocare 80 partite da titolare. Nel transfer Balance loro mi contano al 100%, il costo di Paredes sono 4 milioni e mezzo. Non vengo qui a dirvi che questo è male o bene: io sono totalmente d’accordo con i principi UEFA, con quelli della sostenibilità anche. Con questi strumenti il questo lavoro diventa molto difficile e infatti due nostri giocatori non possono rientrare nella lista A di quest’anno proprio per queste limitazioni. Volevo fare chiarezza su questa cosa tecnica, è davvero difficile arrivare fino in fondo con una squadra ancora più forte. Il mio lavoro è magari più difficile di quello che sembra”.

Su esterni e portieri: “Abbiamo Spinazzola, Zalewski, e gli altri che hanno qualità, possono fare meglio come tutti noi, ma sono troppo affrettati i giudizi per tre partite. C’è margine di crescita. Noi siamo motivati per far meglio e lo faremo, sono sicuro. Sul portiere ancora di più. Quando sono arrivato qui la situazione portieri era un problema. Rui è stato il migliore della Conference, poi nei top della Serie A per clean sheet, ora che non è stato al livello ci facciamo domande. Se giochiamo male, lo facciamo tutti. Ho fiducia in tutti i giocatori al 100%. Se qualche agente di un portiere ti ha detto che li ho chiamati, è una bugia”.

Su allenatore e GM in scadenza: “Dei rinnovi parliamo nelle sedie giuste, non qui. Sono sicuro che in questo momento siamo tutti concentrati su un obiettivo: fare del nostro meglio durante la sosta e non è semplice perché abbiamo perso molti giocatori. Poi migliorare quello che dobbiamo quando ci ritroveremo tutti, insieme ed uniti come una famiglia. Ho detto quello sulla situazione dell’allenatore, figuriamoci se mi preoccupo della mia. È l’ultimo delle mie preoccupazioni”.

Sulla sua trattativa più difficile: “Sono veramente fortunato, l’ho detto nell’ultima conferenza stampa. Durante la prima estate non potevo uscire di casa dopo la partenza di Dzeko ed è arrivato Abraham, poi Dybala e quest’anno Lukaku. Sono trattative diverse, persone diverse, la cosa principale è far sentire i giocatori a casa e larli sentire importanti. Non è tema di soldi e contratto, ma far capire che Roma è un club importante dove possono sentirsi importanti. Per me è difficle dire quale sia stata la più difficile. Sono scaramantico, in tutte le sessioni mi piace portare uno così e vediamo nelle prossime. Sono molto fortunato”.

Sulla voce che voleva Dybala in Arabia Saudita: “Abbiamo un grande rapporto con lui e i suoi agenti. Lui oltre a essere un giocatore favoloso è un professionista fantastico. Abbiamo una grande comunicazione. Vi invito a godere di Dybala. Poi per il futuro se ne riparlerà nei momenti giusti. Quanto si è detto e scritto che sarebbe andato via? Penso che anche voi dovete fare una riflessione sul perché si alimenta questa cosa. Lui è qui adesso. Negli ultimi due anni e mezzo non ho mai venduto aspettative fake. Sono molto contento per lui e di lui, faremo di tutto per continuare insieme”.

Un pensiero sul calciomercato della Georgia: “Kvara è molto forte. Oggi lo scouting è più democratico, ci sono tanti giocatori di Paesi non conosciuti nemmeno 10 anni fa. Oggi sono importanti anche perché tutti i club cercano di fare il meglio possibile con le minori risorse. La cosa più interessante nel calcio è che è più democratico”.

Sulla valutazione del mercato: “La stagione scorsa avete dato un voto molto buono, ma si vede alla fine. Voglio essere sempre coerente con quello che dico, ho sempre detto che il mercato è il 20-30% del successo sportivo, il lavoro quotidiano è più importante. Da quando i Friedkin hanno preso il club chiaramente hanno fatto degli investimenti importanti, farlo evolvere dal centro sportivo allo stadio, e la squadra deve essere riflesso di questa strategia e ambizione più delle interviste e delle parole. Dobbiamo mettere i fatti. Nel mio lavoro cerco di fare il meglio e garantire migliori condizioni della scorsa stagione. Sono contento? Ho sofferto tanto, lavorato tanto, non siamo mai contenti. Ho imparato male dal mio vecchio presidente che quando chiudo una trattativa potevo far meglio. Non sono mai felice. Penso che abbiamo fatto un buon lavoro per rendere giustizia all’ambizione della proprietà”.

Sulla trattativa con Zapata: “Ho i miei difetti, sono testardo. Durante una trattativa ho qualità e difetti e ho una cosa magari non molto orientata in Italia: ho un orientamento tedesco, se dico una cosa è quella e basta. Non parlerò mai di scorrettezza. L’Atalanta e Gasperini possono prendere una scelta. Non posso nascondere di aver parlato con Zapata, ma non siamo riusciti a prenderlo, e alla fine abbiamo trovato altre soluzioni. Ripeto: abbiamo parlato con lui, è stata una trattativa e alla fine non è andata in porto e non dirò mai che non lo abbiamo preso per scorrettezza”.

Sui risultati in campo: “Quando perdiamo lo facciamo tutti, quando vinciamo altrettanto. Non siamo contenti della situazione, ma non c’è motivo di panico. Sono state tre partite, difficili poiché il mercato è aperto, c’è confusioni e ci sono problemi. Ma siamo consapevoli del valore che abbiamo, che possiamo fare meglio. Sono motivato e carico per tranquillizzare tutti, avremo le condizioni per migliorare dopo la sosta”.

E ancora: “Facendo paragone con mercato e risultati, manca equilibrio e so che qui è difficile a Roma. Il giorno in cui abbiamo Azmoun ho 100 messaggi su Instagram e mi dicono ‘vattene, sei scarso’, scarso lo sono. Prendo Lukaku e mi fanno i complimenti. I giocatori hanno qualità, l’allenatore anche, siamo consapevoli del momento ma siamo carichi e motivati per trasformare il problema in una situazione positiva. Tranquilli”.

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