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ESCLUSIVA – Elena Bertocchi: “Parigi? Non voglio rifare gli errori di Tokyo”

Elena Bertocchi
Elena Bertocchi - Foto di Giorgio Perottino/DBM

Nove medaglie europee, di cui cinque ori, e due bronzi mondiali compongono l’invidiabile palmarès di Elena Bertocchi. La tuffatrice del Centro Sportivo Esercito compirà 30 anni il 19 settembre, all’incirca un mese dopo aver preso parte ai Giochi Olimpici di Parigi 2024. Quella in Francia sarà l’ultima Olimpiade, non sembra a settembre compirò 30 anni. I tuffi ti logorano, un po’ come la ginnastica artistica, e si smette presto – racconta Bertocchi ai microfoni di Sportface -. Faccio la vita d’atleta da quando ho cinque anni ed è pesante sia mentalmente che fisicamente. Per il momento però non ci penso, in testa ho Parigi. Per tutto ciò che ho fatto ringrazio anche il gruppo sportivo dell’Esercito perché è grazie a loro che posso permettermi questo stile di vita economicamente. Poi presentarsi alle gare portando una divisa così importante è sempre molto bello”.

Partendo proprio dall’infanzia, Bertocchi ripercorre gli inizi: “Frequentavo come tante bambine il corso per imparare a nuotare. A fine lezione ci facevano saltare dal cubo in un salvagente ed ero l’unica che riusciva a farlo con un po’ di eleganza. Il maestro così disse a mio padre che sarei diventata una campionessa. Non di nuoto, di tuffi. Il primo tuffo difficile? È un tuffo che faccio ancora oggi. Presi tutti 7 e 8, ci fu una standing ovation. Un momento molto emozionante”.

L’esperienza a Tokyo 2020 ha rappresentato quanto di più emozionante ci potesse essere per l’azzurra, anche se in gara si è dovuta accontentare del 7° posto nella finale dei 3m sincro: Siamo arrivate un po’ impreparate, abbiamo sentito l’emozione e la pressione nonostante l’assenza del pubblico. Tolto questo è stato però fantastico. L’Olimpiade è il raggiungimento di un sogno, l’unico obiettivo che avevo da bambina. Potevo non vincere medaglie agli Europei e ai Mondiali, ma volevo i Giochi”. Questo sogno è stato alimentato anche dalle gesta di Tania Cagnotto, inevitabilmente punto di riferimento per chi è arrivato dopo: Tania ha portato molta visibilità al nostro sport ed è stata l’azzurra più forte di sempre. Io, Marsaglia e Tocci all’inizio sentivamo un po’ di pressione perché da noi si aspettavano dei risultati. Adesso c’è Chiara Pellacani, mia compagna, che a livello di medaglie si sta avvicinando ed essendo molto giovane la vedremo per almeno altri dieci anni”. Lo scorso anno sul terzo gradino del podio al Mondiale di Fukuoka, Bertocchi e Pellacani hanno uno splendido rapporto anche fuori dall’acqua: Per noi è importante avere un bel rapporto umano e siamo molto amiche. In trasferta dobbiamo stare in stanza insieme per forza. Se non sto con lei, scelgo la singola. A Parigi con quale risultato sarei contenta? Non dico niente, non voglio fare lo stesso errore di tre anni fa”. 

L’intervista completa è su Sportface TV, piattaforma OTT fruibile gratuitamente previa registrazione sia online che tramite APP (disponibile sugli store iOS e Android).

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