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Chiamatelo campione: Sinner vince una finale di tre ore con Medvedev e conquista il titolo a Vienna

Jannik Sinner
Jannik Sinner - Foto Ray Giubilo

Il campione dell’ATP 500 di Vienna 2023 è Jannik Sinner, che si è aggiudicato una finale epica contro Daniil Medvedev ed ha conquistato il decimo titolo della sua carriera. Seconda vittoria consecutiva contro il russo per il numero uno d’Italia, che ha impiegato la bellezza di tre ore e quattro minuti di gioco per avere la meglio e mettere le mani su un titolo estremamente prestigioso.

7-6 4-6 6-3 il punteggio del match, in cui Sinner non solo ha giocato alla pari con l’avversario ma per larghi tratti gli è stato superiore, dimostrando progressi notevoli rispetto agli ultimi confronti. Emblematico il terzo set, in cui Jannik è partito forte nonostante una seconda frazione persa in maniera dolorosa ed è riuscito a surclassare Medvedev anche sul piano fisico. Un successo su tutta la linea per Sinner, che ribadisce di essere ormai un protagonista a tutti gli effetti dell’elite mondiale di questo sport e, per non farsi mancare nulla, eguaglia Adriano Panatta come tennista italiano più titolato di sempre.

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CRONACAPrimo set caratterizzato dall’equilibrio e da percentuali elevatissime al servizio. Entrambi i giocatori mettono in campo oltre l’80% di prime e concedono pochissime chance all’avversario. Ciononostante arrivano comunque due break, consecutivi, e negli scampoli iniziali del parziale. Il primo ad allungare è Medvedev, che recupera da 0-30 – complice un Sinner destabilizzato da un grave smash sbagliato – e strappa la battuta all’azzurro, issandosi sul 3-1. Jannik però reagisce immediatamente e, addirittura a zero, ottiene il contro break grazie al quale poi ricuce il gap, ripristinando la parità.

Il set prosegue dunque senza particolari sussulti fino al 5-5, quando Sinner si porta 30-0 nel game di risposta. Il servizio però dà una grossa mano a Medvedev, che a suon di prima si garantisce almeno il tie-break. La stessa situazione si ripropone nel game seguente ma a ruoli invertiti e Sinner viene tradito dalla palla corta, concedendo un set point. Poco male per l’azzurro, che tiene la battuta ai vantaggi e raggiunge l’avversario sul 6-6.

Il tie-break comincia bene per Jannik, subito avanti di un mini-break. Purtroppo si tratta di un’illusione temporanea dato che poi arriva una serie di errori gratuiti (tutti in rete) che spediscono Medvedev sul 4-1. Jannik non molla e rimonta fino al 4-4 e poi si procura persino un set point sul 6-5, servendo incredibilmente bene. Purtroppo un errore di rovescio (peraltro sulla seconda dell’avversario) lo condanna, ma grazie ad un altro ace salva il secondo set point e impatta sul 7-7. I punti consecutivi per Sinner diventeranno tre perché grazie ad una splendida risposta ottiene il punto del 9-7 e fa suo il primo set dopo 62 minuti di gioco.

L’intensa lotta tra i due giocatori in campo caratterizza anche l’avvio della seconda frazione ed il primo a rendersi pericoloso è Medvedev, che si procura tre palle break nel terzo gioco. Sinner però si salva in bellezza e va all’attacco nel gioco seguente, trascinandolo ai vantaggi (ma senza mai arrivare a palla break). I due ace scagliati dal russo sul 40-40 rappresentano un turning point per l’intero parziale.

Medvedev infatti impatta sul 2-2, soffrendo più del previsto, e vince il primo di ben quattro giochi consecutivi. Purtroppo cala il rendimento del classe 2001 al servizio e Medvedev ne approfitta, prima ottenendo il break e poi consolidandolo grazie a un solido turno di battuta. Altri gratuiti di Sinner fanno sì che il numero 3 del mondo ottenga un secondo break e vada a servire per il set sul 5-2 ma Jannik, ferito nell’orgoglio, non ci sta e prolunga il parziale.

L’impressione è che Sinner riesca a scalfire parzialmente la serenità di Medvedev, anche per il gratuito con cui il russo inaugura il decimo game, quello in cui serve nuovamente per chiudere. Due ottimi servizi e soprattutto un clamoroso errore di Sinner però spianano la strada a Daniil, che riesce finalmente a far suo il parziale per 6-4 e portare, dopo quasi due ore di gioco, la finale al terzo e decisivo set.

Trovare gli aggettivi per descrivere il terzo set non è facile. Basta dare un’occhiata ai numeri: 1h13′ per un semplice 6-3 e addirittura tre quarti d’ora per i primi quattro game. La fotografia dell’intero parziale è probabilmente il quarto gioco, vinto da Sinner solo alla nona palla break e dopo la bellezza di 32 punti giocati. Un game che ricorda quello celebre della finale di Wimbledon tra Alcaraz e Djokovic e che probabilmente dà la mazzata finale al russo.

Nonostante poco dopo arrivi il contro break, le energie mentali e fisiche sprecate da Daniil sono davvero tante e condizionano il prosieguo del match. Bravissimo Sinner ad approfittarne, reagendo nel sesto gioco, in cui strappa nuovamente il servizio al russo, ed amministrando il proprio vantaggio fino alla fine. Neppure le due palle break nel momento in cui serve per il match spaventano Jannik, che anche grazie all’ausilio di Medvedev (protagonista di un errore da matita blu su una palla corta sul 15-40) tiene la battuta e porta a casa game, match e torneo.

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