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Atp Finals Torino 2023, Sinner nella storia: batte ancora Medvedev e vola in finale

Jannik Sinner
Jannik Sinner - FOTO FITP

Il primo finalista delle ATP Finals di Torino 2023 è Jannik Sinner, che batte per la terza volta consecutiva Daniil Medvedev e si regala l’accesso all’atto conclusivo del torneo. Prolunga la sua striscia di imbattibilità l’azzurro, che dopo i tre successi nel girone manda al tappeto anche il russo, dando continuità ai successi di Pechino e Vienna. 6-3 6-7 6-0 il punteggio del match, portato a casa dopo 2h27′ di gioco dal numero uno d’Italia, bravissimo soprattutto a reagire dopo aver perso il secondo parziale al tie-break. Nel set decisivo però non c’è stata storia e Sinner ha avuto la meglio, staccando il pass per l’atto conclusivo.

Sinner diventa così il primo tennista italiano di sempre a raggiungere la finale delle Atp Finals e dà appuntamento ai 15mila del Pala AlpiTour a domani per continuare a scrivere la storia. Jannik è atteso dal vincente dell’altra semifinale, che vede opposti Carlos Alcaraz e Novak Djokovic. Sognare si può, specialmente con un giocatore dal talento di Jannik Sinner da Sesto Pusteria.

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CRONACA – Avvio di match complicato per Sinner, che fin da subito fatica a reggere lo scambio da fondo con l’avversario e spesso si vede costretto a difendersi, con Medvedev che comanda le operazioni. Il russo manca però una palla break nel terzo gioco e, nel game seguente, di fatto si affossa con le proprie mani. Avanti 40-0, si fa rimontare e a suon di errori inspiegabili soprattutto con il dritto perde il servizio. Jannik ne approfitta per portarsi avanti, ma è bravissimo specialmente nel quinto gioco a consolidare il break di vantaggio, recuperando da 0-30, issandosi sul 4-1. Da qui inizia di fatto un altro set, dominato dai servizi e in cui non c’è storia per chi risponde. Sinner perde tre punti quando serve, Medvedev appena due. Il break arrivato nel quarto game risulta dunque decisivo ed il set finisce nelle mani di Jannik, che dopo tre quarti d’ora di gioco prevale per 6-3, avvicinando un risultato storico come la finale.

Il copione non cambia nel secondo set, con i due giocatori che servono bene fin da subito, facendo registrare alte percentuali e portando a casa i propri turni senza particolare difficoltà. Sinner continua a cercare di accorciare gli scambi, chiudendoli entro un paio di colpi, mentre Medvedev sfoggia una solidità notevole e sfianca progressivamente l’azzurro. L’unico momento in cui si ha l’impressione di poter evitare il tie-break è a cavallo tra l’ottavo e il nono gioco. Sul 3-4, la prima di servizio abbandona Jannik, costretto a salvare una palla break e a salvarsi a fatica ai vantaggi. Lo stesso accade a Medvedev, che nel game seguente va sotto 0-30 ma riesce a cavarsela. Dopo quasi un’ora di gioco si va dunque al tie-break, dove il russo parte forte e cerca di mettere in difficoltà Sinner fin dalla risposta, alternando i vari colpi per stancarlo ancora di più. Il suo piano funziona a meraviglia perché il tie-break si rivela a senso unico e viene conquistato per 7 punti a 4 da Medvedev, bravo a ristabilire la parità e forzare la terza frazione.

A senso unico infine il terzo parziale, in cui Sinner domina fin da subito, giocando il suo tennis migliore. Medvedev invece non riesce a sfruttare l’inerzia dalla sua parte dopo il recente tie-break vinto e fin da subito si trova costretto a inseguire. Emblematico il break subito nel secondo gioco a causa di un doppio fallo sanguinoso. Il russo prova ad accorciare le distanze e a restare in scia dell’azzurro, ma senza successo e nel sesto gioco subisce un secondo break. Per Sinner è un gioco da ragazzi chiudere quando serve per il match e stacca così il pass per l’atto conclusivo del torneo.

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