Ciclismo

Giro d’Italia 2024, presentato il ‘Grande Arrivo’ di Roma. Cairo: “Sarà un Giro bellissimo”

Giro d'Italia
Giro d'Italia - Foto LiveMedia/Andrea Amato

Quando manca ormai meno di un mese alla partenza, la città di Roma si prepara già per il Grande Arrivo del Giro d’Italia 2024. Per il secondo anno consecutivo, infatti, la Capitale farà da scenario alla passerella finale di una delle corse a tappe più importanti al mondo. “È un grande onore essere di nuovo qui a presentare il secondo arrivo consecutivo del Giro d’Italia a Roma, una città che attira tantissimi turisti. È un Giro bello, che parte forte con l’arrivo di Oropa alla seconda tappa nel ricordo di Marco Pantani. Sarà un Giro bellissimo”. Così ha parlato il presidente di Rcs, Urbano Cairo, intervenendo alla presentazione in Campidoglio. “Per la prima volta c’è la seconda conclusione consecutiva del Giro a Roma. Ci tenevamo perché il Giro è un appuntamento classico. Il Giro dà molto a Roma. Le immagini di Roma fanno il giro del mondo e concorrono a fare di Roma la Capitale dello sport. Lavoreremo tanto perché il successo sia quello dell’anno scorso e perché la città viva questo evento come una grande festa di sport verde e sostenibile”, ha dichiarato il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. “Ci saranno tanti eventi collaterali come il murale a Conca d’oro. Sarà un tragitto splendido. Da un lato gli otto giri nel centro, dall’altro la pineta e uno spazio sul lungomare di Ostia. È un modo per far conoscere il mare di Roma che è un mare bellissimo”, ha aggiunto il primo cittadino.

A margine dell’evento ha parlato anche il direttore della ‘Corsa Rosa’, Mauro Vegni, rispondendo in particolare a una domanda sulla sicurezza dei corridori dopo la caduta al Giro dei Paesi Baschi che ha coinvolto Jonas Vingegaard: “Sicuramente l’attenzione alla sicurezza va posta, però va analizzato anche cos’è accaduto in quella tappa. La colpa non è degli organizzatori. C’è stata una caduta dettata da uno sbandamento dovuto a un copertone. La sicurezza è la cosa più importante anche perché se succede qualcosa il primo a dover rispondere ai pubblici poteri è proprio l’organizzatore”. “Il nostro compito – ha aggiunto Vegni- è quello di tutelare i corridori, ma non solo i corridori. Dobbiamo tutelare tutta la gente che è assiepata ai bordi della strada”

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