Serie B

Palermo, Corini: “La proprietà è ambiziosa e sta investendo molto”

Eugenio Corini
Eugenio Corini, Palermo - Foto LiveMedia/Luca Diliberto

L’allenatore del Palermo Eugenio Corini è intervenuto a Radio TV Serie A con RDS parlando dell’inizio di stagione dei rosanero: “Avevamo bisogno di partire bene e di essere protagonisti, abbiamo approcciato al meglio questo campionato, reagendo anche all’unica sconfitta subita in casa col Cosenza. Siamo andati a vincere a Venezia che è un grande risultato perché come noi saranno competitivi fino a fine campionato. Abbiamo dato forza e coraggio alle nostre ambizioni ma siamo solo all’inizio e c’è ancora tanto da fare“. Poi il tecnico ha parlato della società: “Abbiamo una proprietà forte alle spalle, che ha investito tanto sul Palermo e sa di cosa c’è bisogno per far crescere il club e dunque siamo orgogliosi di poterla rappresentare. Palermo è una grandissima piazza con una altrettanto grande tifoseria, la società vuole portarla là dove tutti noi sogniamo che sia, per poterci restare stabilmente e migliorarsi sempre di più negli anni“.

Corini ha poi proseguito: “So di essere nella società giusta, abbiamo tutte le strutture necessarie che miglioreranno nel tempo. L’anno scorso abbiamo quasi sfiorato un obiettivo non preventivato e adesso, invece, il nostro livello di ambizione è salito, accompagnato da una grande proprietà“. In chiusura un commento sui grandi numeri 10 del calcio italiano: “Totti era straordinario, un goleador, con una visione di calcio totale, da pallone d’oro. Era emozionante affrontarlo, perché la sua qualità era immensa. Del Piero lo paragono a Francesco, un grandissimo finalizzatore. Baggio? La qualità la conosciamo tutti ma anche la perseveranza nell’affrontare molti infortuni. Trovava mille soluzioni per andare a fare gol. Mancini un visionario: già alla Samp giocava da finto nove, metteva filtranti incredibili, uno anche a me di tacco che non posso dimenticare e grazie al quale feci gol al Brescia. Chiesa? Era anche più giovane di me quando arrivai alla Samp ma il talento era già incredibile. Destro, sinistro, grande frequenza di passo. Si specializzò prima da punta esterna, poi da seconda punta, segnando tantissimo. Un po’ l’evoluzione che sta avendo suo figlio Federico con Allegri alla Juventus“.

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