In Evidenza

Simone Inzaghi a 47 anni vuole superare Lippi e Capello in Supercoppa. C’è il tabù Lazio per l’Inter

Simone Inzaghi
Simone Inzaghi, Inter - Foto Fabrizio Carabelli / IPA Sport

Una sfida per gli amanti dei precedenti. Oggi (ore 20) a Riyad andrà in scena un altro capitolo del confronto – tutt’altro che banale – tra Inter e Lazio in Supercoppa Italiana. Con una novità: tanti cari saluti alla gara secca e spazio alla formula delle final four. In palio c’è il biglietto per la finale contro il Napoli e la speranza di impreziosire la bacheca. Questi i freddi numeri: la Lazio ha sempre vinto contro l’Inter in Supercoppa Italiana con due vittorie su due, prima per 4-3 nel settembre 2000, poi per 2-1 nell’agosto 2009 ai danni della futura squadra del Triplete di Mourinho. Stavolta sulla panchina c’è Simone Inzaghi, uno che storicamente non ha intenzione di snobbare il torneo. Se arrivasse ad alzare il trofeo, il piacentino diventerebbe in solitaria il tecnico con più successi nella competizione, visto che già condivide il record di vittorie (4) con Fabio Capello e Marcello Lippi. Una buona compagnia, ma il merito è anche della Lazio che ha vinto le sue ultime due Supercoppe proprio con Inzaghi allenatore. Insomma, la semifinale tra le due squadre non è una sfida come le altre e i motivi affondano nella storia recente delle due società.

Erede di Inzaghi in biancoceleste è Maurizio Sarri che insegue il primo trofeo laziale. L’allenatore toscano deve gestire alcune situazioni delicate. Il ballottaggio principale riguarda l’attacco, dove Ciro Immobile e Gustav Isaksen sono in lotta per una maglia. Se il danese dovesse avere la meglio, al centro del tridente toccherebbe a Felipe Anderson (7 gol all’Inter in carriera). La scelta dovrebbe ricadere proprio sul brasiliano, con il centravanti azzurro pronto a gara in corso (anche in ottica rigori). A centrocampo è favorito il terzetto più aggressivo: Guendouzi, Rovella (non preoccupano le sue condizioni) e l’ex Vecino (in ballottaggio con Luis Alberto). In difesa spazio a Lazzari, Patric, Romagnoli e Marusic a protezione di Provedel. Sul fronte opposto, due eventuali sorprese potrebbero essere Bisseck e Frattesi. Al momento però è favorito l’11 classico. Pavard, Acerbi, Bastoni in difesa. Darmian potrebbe spuntarla su Dumfries nella linea a cinque completata da Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan e Dimarco. Nessun dubbio invece in attacco: Lautaro e Thuram proveranno ad essere decisivi come nella gara di andata in campionato. L’Inter ha portato a casa il trofeo nelle ultime due edizioni superando Juventus e Milan, e punta a diventare la seconda squadra a collezionare tre successi consecutivi nel torneo. La prima e unica a riuscirci fin qui è stata il Milan tra il 1992 e il 1994. Una motivazione in più in una sfida tutta nuova che intreccia un vicino passato.

SportFace