Serie A

Roma, Mourinho: “Vittoria di carattere e mentalità, Lukaku ha un gran cuore”

Josè Mourinho Roma
Josè Mourinho - Foto LiveMedia/Fabrizio Corradetti

Carattere, mentalità e connessione con i tifosi“: queste le chiavi secondo Josè Mourinho della rimonta della Roma in pieno recupero sul Lecce, per 2-1, all’Olimpico. Una vittoria fondamentale, che permette ai giallorossi di completare il sorpasso sulla Lazio a una settimana dal derby. “Nel primo tempo la partita poteva essere dalla nostra parte – spiega Mou a Dazn -, abbiamo risposto a una situazione di grande rischio. Il Lecce è ben allenata e organizzata, con attaccanti super veloci. Dispiace per loro, hanno fatto un lavoro straordinario e per Falcone. Dicono che è un grande romanista, ma quando gioca contro di noi para praticamente tutto“, scherza il tecnico portoghese, che poi applaude il pubblico dell’Olimpico: “Ho allenato sette squadre e non ricordo mai una tifoseria che continua a giocare con te anche se perdi a dieci minuti dalla fine“.

Sulla sua esultanza alla fine Mourinho ha rivelato: “In realtà è stata velocissima, volevo parlare con i giocatori visto che la partita non era finita e la squadra era sbilanciata. Negli ultimi minuti potevamo perdere di due o tre gol di scarto, ma alla fine abbiamo vinto. I ragazzi sono straordinari, il pubblico è straordinario. Non è normale questa passione, questo legame. Classifica? Abbiamo parlato del fatto che tante squadre hanno perso punti. Non è normale e in questo fine settimana è successo. Non potevamo sprecare questi tre punti, ora siamo un po’ più vicini a queste squadre d’alta classifica“. Promosso Dybala, che ha giocato tutta la partita pur non essendo al meglio: “Paulo ha fatto cose bellissime nel primo tempo, con delle azioni stupende. È importante per noi. Ha fatto troppo. Ma gli ho parlato, vuole venire anche a Praga e vuole giocare“.

Poi Mourinho svela un retroscena sul perché Dybala non ha calciato il rigore, poi sbagliato da Lukaku: “Non si trovava a suo agio con il calcio da fermo visto che il suo legamento soffre un po’ la potenza a palla ferma. Niente calci d’angoli, niente punizioni e niente rigori. Così è andato Romelu, ma lui è un ragazzo molto sensibile, lo conosco meglio di tutti e quando sbaglia un rigore soffre. Ora può svegliarsi con un gran sorriso, ha un gran cuore“, conclude il tecnico portoghese.

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