Serie A

Roma, Mourinho: “In Italia mi sono sentito aggredito. Taylor? Arbitro bravo, ma in finale era rigore”

Josè Mourinho Roma
Josè Mourinho - Foto LiveMedia/Vinny Orlando

In una lunga intervista rilasciata a Ivan Zazzaroni, direttore del Corriere dello Sport, il tecnico della Roma José Mourinho non le ha mandate a dire e ha raccontato la sua esperienza romana a 360 gradi: “In Italia mi sono sentito aggredito. Hanno violato la mia libertà, ma non quella di grande allenatore perché in situazioni del genere non ce ne sono, bensì di uomo di calcio. Qui non mi sento più a mio agio, ho paura di ricevere altre squalifiche e di dover tornare a sentire tutto quello che ho ascoltato o letto in questi due anni. Forse paura è eccessivo, meglio fastidio. Credo che a livello istituzionale avrebbero dovuto trattarmi diversamente e lo dico da uomo di grande esperienza internazionale“.

Mourinho è poi tornato sull’episodio al termine della scorsa finale di Europa League, quando urlò “Fuckin’ disgrace” all’arbitro Taylor: “Eravamo nel garage e arrivò tutto il gruppo arbitrale. Personalmente ho un buon rapporto sia con Webb che con Rosetti e, pur non essendo stato elegante, non ho insultato nessuno. Ho chiesto a Rosetti se fosse rigore o meno e lui non mi ha risposto. Webb invece mi ha messo una mano sulla spalla e ha detto ‘Sì, è rigore’. Mi sarebbe piaciuto che l’avesse fatto Taylor. Se lui, o qualcuno al suo posto, avesse ammesso l’errore sarebbe finita lì e avrebbe avuto il nostro rispetto. In fondo tutti sbagliamo durante la partita. Io non metto in dubbio che Taylor sia un arbitro bravo e un uomo perbene e onesto, ma quello era rigore e ci avrebbe potuto permettere di vincere. Sinceramente non avrei problemi a riaverlo la prossima stagione, ma quella sera la sua direzione non mi è piaciuta per niente“.

Sull’aggressione allo stesso Taylor da parte dei tifosi giallorossi: “Io non c’entro nulla con la loro reazione. Giorni dopo un mio amico dell’Uefa mi ha mandato un messaggio dicendomi “Sei un grande del calcio, però ti do un consiglio: censura pubblicamente il comportamento dei tifosi della Roma all’aeroporto. Te lo dico da amico”. Al che io ho risposto che l’avrei fatto soltanto se l’Uefa o Taylor avessero chiesto scusa ai tifosi della Roma“. Infine, Mourinho ha concluso con una bordata verso la società: “Cosa mi ha fatto sentire più fragile in questi due anni? Non la cessione di un giocatore che mi piace molto come Mkhitaryan e neppure il fatto di aver giocato per un anno e mezzo con 4 difensori centrali invece di sei. La cosa più triste è stata non essere appoggiato dalla società in una situazione del genere“.

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