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“A me non ha dato molto fastidio la partita di Champions a Milano o a Napoli, mi ha dato molto fastidio in campionato, giocata pochi giorni prima e persa così malamente, quella mi ha sconcertato, non puoi essere il Napoli che fa quel campionato e poi perdere contro una squadra abbordabilissima che in campionato ha fatto molti meno punti di noi e poi è uscita con l’Inter. Nel doppio confronto di Champions ci possono essere state sviste arbitrali e del Var, c’è anche la pecca di aver sbagliato un rigore. A me la partita del campionato mi ha sconvolto, lasciato inebetito. Ma che ci può stare? Ma stiamo scherzando? Non ci può né ci deve stare. Io ancora ci ripenso. La peggiore vissuta in diciotto anni. Mi dicono: si poteva perdere per non fargli capire niente. Ebbene, si poteva perdere allora 0-1”. Lo ha detto il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, a Posillipo nella conferenza stampa di presentazione del ritiro in Abruzzo, parlando della sconfitta col Milan per 0-4: “Io da oggi mi sono impegnato per verificare una lista che da 22 nomi è salita a 40 nomi. Devo cominciare a verificarne la disponibilità , se sono adatti a un 4-3-3, adatti a linea di difesa e attacco alte. E’ un discorso che richiede tempo, poi bisogna capirne il carattere, bisogna capire se sono culturalmente immettibili nella cultura partenopea. Poi devi dare anche la possibilità alla controparte di non accettare. Italiano non è nella mia lista dei 40, visto che ha un contratto”, ha aggiunto parlando del nuovo allenatore.
E ancora: “Il calcio italiano è indietro di almeno 10 anni. Vuol dire che noi abbiamo molte cose da cambiare. Le cose che non andavano bene 5-10 anni fa, non è che oggi improvvisamente si possono cambiare come allora. Bisogna avere una vision. C’è poi la Fifa che si gira dall’altra parte per la questione della Coppa d’Africa. Ma perché mi devono togliere i giocatori a gennaio? Se si deve giocare in quelle date, allora facciano cominciare i campionati ad aprile”.
Sui diritti tv: “Noi, Fiorentina, Roma e Milan vogliamo il canale di Lega e licenziare in autonomia le nostre partite, altro che fondi. Che cosa ne sanno di calcio e attività imprenditoriale dell’intrattenimento? Chi è a favore ce lo deve spiegare”.
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