
Igli Tare
Nasce il nuovo Milan di Igli Tare, il DS albanese strega i tifosi suonando la carica con la sua prima intervista.
Con la fine di questa tormentata stagione rossonera, la società si pone e persegue degli obiettivi che possano finalmente condurre il club verso una rinascita. La sconfitta in finale di Coppa Italia contro il Bologna di Italiano non è altro che la ciliegina sulla torta, la cornice che completa un quadro non molto piacevole da guardare. Una stagione caratterizzata da continui alti e bassi, più bassi che alti, con incostanti e instabili punti di riferimento e una panchina segnata da dubbi e dissapori.
Il Milan conclude quest’anno calcistico con l’ottavo posto, poco sotto la Lazio, fuori da ogni competizione europea. I tifosi hanno palesato i loro dissensi anche attraverso coreografie e mancata partecipazione in curva. Insomma, una stagione (sotto ogni punto di vista) tutt’altro che pacifica. Adesso però le tante ipotesi e i diversi rumors sul prossimo tecnico e sull’imminente mercato estivo lasciano spazio all’arrivo del nuovo Direttore Sportivo Igli Tare, che già alla sua prima intervista pianta nei tifosi rossoneri il seme della speranza.
Milan, ecco le prime parole del nuovo DS: trasuda il desiderio di vittoria
Torna in Italia dopo la sua esperienza con la Lazio e lo fa proprio con il Milan, con un contratto triennale di 800 mila euro. Un Milan che ora più che mai ha bisogno di nuovi stimoli e di qualcosa in cui credere ma, soprattutto, di qualcuno che glielo faccia credere. A Tare l’arduo compito di risalire la china di questa squadra dopo un periodo sofferente, che non si riferisce soltanto a questa stagione. Il principale obiettivo, sia del DS che di tutta la società, è sicuramente quello di riportare il Milan almeno in zona Champions League, competizione storicamente legata al club, la cui mancanza sicuramente non comporta conseguenze positive.

Tare ha espresso tutta la sua emozione, parlando di legami storici e familiari con il club rossonero: “Io seguo questo Club sin da quando ero bambino perché tutta la mia famiglia era milanista, per cui c’è sempre stato un legame forte. Per me essere qui e lavorare per il club per cui tifavo da bambino vuol dire tanto” e ancora “Dobbiamo essere chiari su una cosa: al Milan si chiede subito il risultato, bisogna vincere. Bisogna ripartire con entusiasmo, energia e voglia per far sì che il Milan torni a essere quello ammirato nella storia. Voglio vedere San Siro esplodere dalla gioia dei tifosi“.