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Milan, pari che sa di sconfitta e di resa per Pioli: Sabatini rinvigorisce la Salernitana

Stefano Pioli
Stefano Pioli, Milan - Foto LiveMedia/Antonio Balasco

Alla fine è un pareggio che può valere come una sconfitta sia per Salernitana che per Milan. Se per i campani, che sembravano a un passo dal vincerla, è comunque un punto positivo che fa morale e che sarebbe stato accolto con giubilo prima di scendere in campo, per i rossoneri la rete di Jovic al 90′ conta ben poco: la prestazione è stata insufficiente, il secondo tempo quasi un horror, e arriva ancora una volta un brutto passo falso in trasferta, dove sono arrivati tre punti nelle ultime quattro e non si vince dai primi di ottobre. Per Pioli si è quasi chiuso un 2023 da horror, iniziato proprio a Salerno, e già lì iniziarono le difficoltà in quel finale che fu da apripista a un gennaio nerissimo fino al derby perso con l’Inter. Poi un’alternanza di buoni risultati e di debacle inspiegabili per i restanti undici mesi, e si arriva al 22 dicembre con tante incognite e poche certezze. Con tanti infortuni, ora anche Tomori alza bandiera bianca e si rischia di restare col solo Simic arruolabile fino a fine anno, e poche idee. Con Leao ai minimi storici, Jovic salvatore della patria, non sarà certo un buon Natale per il Milan. Qualcosa di meglio per la Salernitana, che con la scossa di Sabatini ottiene un punto forse insperato fino a poche ore fa e si prepara per la sfida della vita, quella col Verona, che di fatto può decidere la stagione 2023/2024 quando ancora siamo nel 2023.

Il Milan apre bene e spinge a caccia del gol del vantaggio, che alcuni minuti dopo un mani galeotto in area di Fazio arriva con la zuccata di Tomori, che forse viene colpito dal pallone più che colpirlo lui, ma che porta avanti i suoi. E’ un gol importantissimo perché può consentire, già dopo un quarto d’ora, di impostare una partita su binari favorevolissimi ai ragazzi di Pioli, ma così non è. I campani, infatti, prendono coraggio e ci provano palla a terra, trovando buone combinazioni e due miracoli di Maignan. Sul calcio d’angolo che scaturisce dal secondo, a un passo dall’intervallo, arriva il gol del pareggio da parte di Fazio, meritato per quanto visto. Da difensore a difensore, poi tra intervallo e inizio secondo tempo la fiera degli infortuni. Apre le danze Kjaer che non rientra nemmeno per la ripresa a causa dei postumi di una pallonata, poi alza bandiera bianca anche Boulaye Dia per un infortunio muscolare, quindi tocca anche a Fikayo Tomori: è un infortunio doppiamente drammatico, perché lui si accascia e parte il contropiede dei campani per il 2-1 di Candreva sul clamoroso svarione di Maignan sul proprio palo, perché deve uscire e lascia Pioli con il solo Simic centrale e Theo Hernandez che deve stringere, e nelle prossime partite sono guai dietro per i rossoneri. 2-1 ed è assalto confuso e di rabbia per il Diavolo, che al 90′ con Jovic (che aveva sbagliato un gol clamoroso) riesce a trovare il pareggio che alla fine evita la clamorosa debacle, ma non può comunque mutare i giudizi: questa squadra è sfilacciata, perde giocatori per infortunio come gli alberi le foglie tra autunno e inverno, non sembra poter davvero ritrovare continuità. Per ogni passo avanti, uno indietro: resta il Sassuolo, in crisi nera, per chiudere col sorriso un brutto anno solare.

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