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Lazio, è la settimana di Rovella? Con la Juve freschezza e verticalità, può avere spazio anche con l’Atletico

Nicolò Rovella Lazio
Nicolò Rovella - Foto LiveMedia/Stefano D¬¥offizi

Nella conta dei pregi e dei difetti, la carriera di Maurizio Sarri ne racconta due su tutti. Il primo lo ha confessato lo stesso tecnico della Lazio poche settimane fa: “Sono lento a inserire i giocatori, è un mio limite”. Allo stesso tempo, però, l’allenatore biancoceleste ha dimostrato nel corso delle sue esperienze in panchina di saper imparare dagli errori, di saper trovare soluzioni nei momenti difficili, sia a gara in corso che dopo giorni di riflessioni. Quello che vede la Lazio vice campione d’Italia con tre sconfitte e una vittoria in campionato è uno di quelli. Ed ecco che pregio e difetto possono venirsi incontro in occasione della partita più attesa, l’esordio casalingo in Champions League contro l’Atletico Madrid.

Perché se è vero che Sarri chiede tempo ai suoi nuovi acquisti per apprendere i suoi automatismi, ecco che l’urgenza di cambiare e dare una svolta potrebbe convincerlo ad accelerare alcuni inserimenti. Su tutti quello di Nicolò Rovella, jolly di centrocampo che negli schemi laziali sembra destinato alla cabina di regia. “Sarri mi ha telefonato, dicendomi che voleva farmi fare il regista basso. Mi affiderò a lui al 100%, è un maestro, cercherò di apprendere il più possibile da lui. Mezz’ala? Se servirà, lo farò”, aveva rivelato l’ex Monza nella sua conferenza stampa di presentazione. Per lui fin qui una sola presenza. Non da titolare, ma comunque rilevante. Quarantacinque minuti, l’intero secondo tempo, contro la sua ex squadra, la Juventus, nella sconfitta per 3-1 all’Allianz Stadium.

Nella settimana delle sfide contro l’Atletico e Monza, Rovella può trovare un debutto dal 1′. Più probabile che accada in campionato, ma anche in Champions League il suo nome tra le rotazioni a gara in corso c’è. Nel difficile inizio di stagione, Cataldi ha faticato. A Torino ha sofferto, come i compagni, l’impeto bianconero nei primi venti minuti e ha faticato ad orchestrare la manovra della rimonta. Un obiettivo che non è riuscito nemmeno a Rovella, ma l’ex Monza ha avuto più coraggio e idee. Più velocità e verticalità. Lo dicono i numeri. Rovella ha completato più verticalizzazioni (25 contro le 16 di Cataldi) e più passaggi in generale (37 contro 27). Si inserisce bene in una squadra che nelle zone decisive di campo sa esaltarsi. Basti pensare che contro la Juventus i cinque migliori giocatori per passaggi riusciti nella trequarti sono tutti biancocelesti: Luis Alberto, Zaccagni, a sorpresa Pellegrini, poi Felipe Anderson e Kamada.

Ora anche la regia è chiamata a trascinare. Cataldi rimane un fedelissimo di Sarri, che ha sempre puntato sul prodotto del vivaio biancoceleste. Sotto Simone Inzaghi in tre stagioni è partito da titolare complessivamente solo in undici gare, prima del salto di qualità con Sarri, che gli ha affidato una maglia dal 1′ ventisei volte nell’annata della seconda posizione. Adesso però il posto in regia non è più solido come prima. Contro l’Atletico toccherà salvo sorprese a lui. Quasi un premio per chi la Champions se l’è sudata negli ultimi due anni. Poi col Monza potrebbero scattare le prove generali di una nuova rivoluzione. Sarri la prepara. E a Coverciano Spalletti osserva interessato.

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