Formula 1

Ferrari, la prova del nove sull’otto di Suzuka. E in Giappone la Red Bull vuole il titolo costruttori

Gp Giappone Suzuka
Gp Giappone Suzuka - Foto LiveMedia/Antonin Vincent / Dppi/DPPI

La prova del nove sull’iconico otto di Suzuka: dopo aver vinto a Singapore, la Ferrari vuole ripetersi e dimostrare che a Marina Bay non è stato un fuoco di paglia. E allora, si va ancora più a est per il back-to-back del sedicesimo appuntamento stagionale con la F1, quello in Giappone, dove ci si aspetta grande spettacolo e soprattutto una ritrovata velocità, senza calcoli, DRS e quant’altro, su una pista vecchio stile che è nel cuore degli appassionati fin dal 1987. La scuderia di Maranello ci arriva carica a mille, conscia di poter ancora una volta lottare con la Red Bull, che però per forza di cose tornerà a essere performante in un circuito in cui conta tanto l’assetto aerodinamico.

Troppo brutta per essere vera nel weekend singaporiano, e non può aver influito la nuova direttiva: è semplicemente andato tutto storto, e dopo 14 vittorie di cui 12 di Verstappen ci sta, e l’aria nipponica per chi monta power unit frutto del passato lavoro di Honda può far bene. Tanto più che la scuderia, qui dove l’anno scorso l’olandese si laureò campione del mondo, può conquistare il titolo costruttori in Giappone. Dipenderà soprattutto dall’apporto che darà Perez, e questo potrebbe non far dormire sonni tranquilli, ma soprattutto da una sua vittoria (e da cosa farà Mercedes, servono 309 punti di distacco a fine gara), che non è più scontata come su altre piste e in altri momenti, ma che resta decisamente probabile, al di là del Cavallino che proverà a ricucire il gap annunciato dalla tanta trazione che servirà qui.

La pista di Suzuka, sulla quale Schumacher detiene il record di vittorie (sei) è un mix di curve lente e velocissime. 18 curve, dieci a destra e otto a sinistra, 5,8 chilometri di lunghezza e, come detto, l’iconica forma a otto. La freschezza della power unit  sarà particolarmente importante e il lunghissimo rettifilo di 1.2 chilometri chiederà tanta potenza e ottima trazione per uscire al meglio dal curvone e provare a sfruttare bene il DRS. Per questa gara, con orari davvero poco accessibili a causa del fuso orario (libere alle 4.30 e 8 venerdì, libere alle 4.30 e qualifiche alle 8 sabato, gara alle 7 domenica, orari italiani e antimeridiani), la Pirelli porta i compound più duri della gamma: C1 per le hard, C2 per le medium, C3 per le soft.

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