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La Juventus patteggia e chiude la “partita” in Italia. Ora c’è da fare i conti con l’Uefa

Dirigenza Juventus
Dirigenza Juventus - Foto LiveMedia/Nderim Kaceli

E alla fine la Juventus in un giorno solo chiude la partita in Italia e fa tabula rasa dei procedimenti giudiziari aperti con la giustizia sportiva. Il TFN ha dato il via libera al patteggiamento per il quale il club ha trovato nelle scorse ore la quadra con la Procura della Figc: una multa, sostanziosa ma alla fine per nulla afflittiva, di meno di 720.000 euro, sanzioni pecuniarie anche per i dirigenti deferiti, eccetto Andrea Agnelli, l’unico che alla fine potrebbe pagare per la manovra stipendi: posizione stralciata quella dell’ex presidente del club piemontese, niente patteggiamento e processo il 15 giugno. In cambio, nessun ricorso bianconero per nessuno dei due procedimenti fin qui in piedi, niente Tar, si chiude tutto oggi e ci si mette una pietra sopra. Acqua passata, lo aveva detto Calvo del resto.

Non ci sono dunque ulteriori punti di penalizzazione, e a proposito degli effetti della giustizia sportiva sulla classifica bianconera, poche ore prima del verdetto del Tribunale Federale Nazionale erano arrivate in mattinata le motivazioni della Corte d’Appello Figc in merito al -10 inflitto otto giorni fa: pura matematica, così come chiesto dal Collegio di Garanzia, dunque i punti attribuiti in modo quasi scolastico a ciascuno dei quattro dirigenti con potere di firma, Andrea Agnelli, Fabio Paratici, Maurizio Arrivabene e Federico Cherubini, totale dieci con cinque sottratti rispetto al primo verdetto di 15, tenendo conto dell’assoluzione delle altre figure non apicali.

Il -10 di lunedì scorso resta tale, perché oggi arriva solo la multa: questo vuol dire che i bianconeri sono qualificati in modo definitivo per una prossima competizione europea, Europa o Conference League lo dirà l’ultima giornata. E a questo punto, chiusa una partita, se ne apre un’altra, quella con l’Uefa, pronta a escludere la Juve dalle coppe se l’indagine parallela svolta dovesse giungere alla conclusione che una squadra processata per due volte in questa stagione – e peraltro in Settlement Agreement per alcune violazioni del FPF – non possa disputare le coppe per un anno (o più). E così, presentarsi al tavolo con l’Uefa – perché sì, anche in questo caso la via diplomatica sembra quella migliore – con la possibilità di rinunciare subito a una coppa “minore” e scontare un’eventuale esclusione di un anno, magari con rassicurazioni sul fronte Superlega, diventa fondamentale per la nuova dirigenza bianconera, che ha fatto di tutto per evitare di restare fuori dall’Europa nelle prossime stagioni e per evitare che sul prossimo campionato di Serie A si potessero abbattere ulteriori sanzioni. La ricostruzione inizia da oggi.

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