
Calciomercato della Juventus
La Juventus rischia di aver bruciato 80 milioni di euro in una sola mossa di mercato. La situazione potrebbe diventare un disastro.
A volte il calciomercato sembra una scacchiera, altre volte somiglia più a una trappola. I dirigenti studiano, analizzano, valutano ogni mossa con attenzione chirurgica, però poi basta un dettaglio fuori posto, una clausola, un malcontento o una forzatura a far saltare tutto in aria.
E la Juventus, che sta preparando la stagione 2025-2026 con l’obiettivo di tornare stabilmente al vertice, sta muovendo tutti i passi necessari. Prima la nuova dirigenza e ora sul mercato, Elkann vuole una Juventus di nuovo ai vertici del calcio europeo.
Bruciati 80 milioni, cosa fa la Juventus
La società bianconera ha messo nel mirino un nome preciso per rinforzare la mediana: Morten Hjulmand. Un centrocampista moderno, intelligente tatticamente, cresciuto in Italia con il Lecce e oggi protagonista in Portogallo con la maglia dello Sporting Lisbona. Il profilo è quello giusto, non ci sono dubbi. Esperienza, gamba, visione di gioco, personalità da vendere. Insomma, tutto ciò che serve a una Juve che vuole tornare a comandare.

Il problema, però, è il prezzo. Hjulmand ha una clausola rescissoria da 80 milioni di euro. Una cifra monstre, che lo Sporting ha inserito nel contratto per blindarlo, per mettersi al sicuro da assalti esterni. E fin qui tutto nella norma. La parte che complica tutto è che lo stesso Hjulmand, adesso, vorrebbe rivedere quegli accordi. Non è convinto, vuole aprire un dialogo con il club per ridiscutere i termini. E se davvero riuscisse a forzare la mano, per lo Sporting sarebbe una beffa clamorosa. Perché rischierebbe di perdere uno dei suoi pezzi più pregiati a una cifra ben inferiore a quella pattuita.
E chi ci finirebbe in mezzo? La Juventus. Proprio così. Perché è stata la corte bianconera a far traballare la stabilità del rapporto tra il danese e il club portoghese. Il pressing, le telefonate, le prime offerte informali. Tutto legittimo, certo, ma anche tutto molto visibile. E adesso, se Hjulmand riuscisse davvero a liberarsi a una cifra più bassa, lo Sporting avrebbe un solo bersaglio da indicare: Torino. Ottanta milioni bruciati per colpa della Juventus, è questa l’accusa che rischia di rimbalzare nelle prossime settimane.
Alla Continassa, intanto, si fa finta di nulla. Si lavora, si pianifica, si tengono i contatti caldi. Però la verità è che la situazione ha già preso una piega pericolosa. Perché nel calcio, soprattutto quello moderno, i margini di errore sono sempre più stretti. E in un attimo, una mossa che sembrava geniale può trasformarsi in un autogol clamoroso.