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Inter-Juventus, mai una partita banale. Così lontane, ma così vicine

Massimiliano Allegri
Massimiliano Allegri, Juventus - Foto LiveMedia/Morgese-rossini/DPPI

Non sarà mai una partita come tutte le altre. Inter-Juventus, il derby d’Italia, la rivalità sportiva, i veleni fuori dal campo, i destini incrociati. E’ sempre tra le sfide più attese e anche quest’anno non fa eccezione, e forse più di altri anni, a discapito di una classifica che non lascia intuirlo, può decidere tanto, tantissimo del destino delle due squadre.

Così lontane, così vicine, verrebbe da dire. Seconda contro settima, distanza siderale per uno scontro che sovente ha messo in palio anche la lotta scudetto. Non di certo quest’anno, ma il discorso vale per entrambe. E allora per cosa si gioca? Inzaghi fa bene quando chiede celerità alla giustizia sportiva, che però si pronuncerà solo ad aprile inoltrato. 38 punti per la Juventus, 53 sul campo se verranno restituiti, tre in più o dodici in meno dell’Inter. Dipende dai punti di vista, ma al momento solo il secondo è quello ufficiale. Sarà tutto più chiaro a posteriori, meraviglia all’italiana: sarà stato uno spareggio Champions o solo l’ennesimo capitolo, il 180esimo, partita più giocata di sempre in A, di una rivalità che ha superato i decenni, Iuliano contro Ronaldo, Calciopoli, il fallo di Pjanic o il rigore su Cuadrado. Reset, ancora una volta, e si scrive una nuova pagina.

Ma chi ci arriva meglio? L’Inter è reduce dal ko di Spezia in campionato, ma ha superato gli ottavi di Champions dopo dodici anni di digiuno e ha scoperto di affrontare l’avversaria migliore possibile tra quelle presenti. Il morale dunque è rinfrancato, ma non si possono perdere altri punti per strada. Stesso discorso per i bianconeri, ai quarti d’Europa League, con Vlahovic tornato al gol e Chiesa ristabilito. Ma la Juve non sa per cosa gioca, troppo pesante il fiato sul collo della giustizia sportiva. Intanto, Allegri traccia la strada: ragionare sui 53 punti ottenuti in campo e non ai 38 che recita la classifica, in questo modo bianconeri secondi. Inutile pensare agli obiettivi, meglio vincerne una per volta. A cominciare da una sfida sentitissima come il derby d’Italia, che potrebbe anche rivelarsi uno spareggio serrato per la zona Europa che conta.

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