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Disastro Roma contro il Genoa ammazzagrandi, Mourinho affonda al Ferraris

Esultanza
Esultanza, Genoa - Foto LiveMedia/Andrea Amato

E’ disastro Roma, è crisi conclamata, e ora la posizione di Mourinho, almeno agli occhi della tifoseria, non è più così stabile. La Serie A non aspetta nessuno e per i giallorossi, 5 punti in 6 partite, è un avvio drammatico a livello sportivo. La sconfitta contro il Genoa ammazzagrandi (7 punti da neopromossa contro Lazio, Napoli e appunto stasera) è la goccia che fa traboccare un vaso già colmo e sono infatti appena due le vittorie nelle ultime quindici. Con, in mezzo, un Lukaku in più, qualche assenza sì ma con tanti acquisti di livello. Non c’è gioco, non c’è compattezza, non c’è copione: questo da due anni e un mese, ma nel frattempo i risultati – che sia una vittoria in Conference o la finale di Europa League – erano di tanto in tanto arrivati e avevano pure gettato un po’ di fumo negli occhi.

Ma adesso questo avvio di campionato è un disastro su tutta la linea. Il 7-0 contro l’Empoli è un’anomalia, visto che i toscani erano in crisi proprio come i giallorossi e difatti hanno cambiato subito dopo allenatore, tornando a vincere in pochi giorni, mentre le altre prestazioni sono state insufficienti: appena discreta col Torino, dove si è preso gol nel finale facendosi beffare su uno dei pochi punti di forza, le palle inattive, mediocre con la Salernitana all’esordio, inaccettabile tra Verona e stasera al Ferraris, mentre col Milan, in uno scontro diretto, alla fine contano gli episodi seppur l’atteggiamento troppo remissivo fu condannato da molti opinionisti.

Mourinho deve cambiare registro o la Roma rischia di dover prendere decisioni eclatanti da qui alle prossime settimane: il nome, la fama, il fatto di essere lo Special One, non scende in campo coi giocatori e non giustifica un percorso fatto di brutte figure, zero gioco e di qualche sorriso sporadico. E il rovescio della medaglia è un Genoa di cuore e coraggio, che sfrutta tutte le crepe della Roma per incunearsi e pungere per ben quattro volte. Gudmundsson eccezionale, Retegui che sa come segnare, poi anche Thorsby e Messias completano il 4-1 in cui per i giallorossi segna ancora Cristante, l’unico protagonista positivo di questo primo mese del terzo anno di Roma targato Mou.

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