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Champions a rilento, anche il Milan frena. Empoli, il clean sheet contro i rossoneri mancava dal 2007

Theo Hernandez Milan
Theo Hernandez - Foto LiveMedia/Fabrizio Carabelli

La corsa Champions continua a procedere a rilento. Dopo l’Inter, anche il Milan frena. A San Siro, nell’ultimo match prima dei quarti di finale col Napoli, i rossoneri di Stefano Pioli non vanno oltre lo 0-0 contro l’Empoli e non danno continuità alla splendida vittoria del Maradona. Qualche fischio piove dagli spalti, ma durano solo pochi istanti con la curva che torna a sostenere e a caricare l’ambiente in vista dell’appuntamento più atteso dell’anno. Il pari senza reti però brucia e mette in luce la differenza tra i titolarissimi e le tante alternative in campo dal 1′. Delude Origi, Rebic non incide e anche Pobega fa quel che può senza emergere. Ora la Lazio può allungare al secondo posto a +6 in caso di vittoria con la Juve, mentre la Roma (impegnata contro il Torino in Piemonte) può effettuare il sorpasso. A sorridere quindi è l’Empoli che non blindava la porta contro i rossoneri dal 21 ottobre del 2007, quando Saudati mise la firma sull vittoria esterna a San Siro. Per provare a superare l’ostacolo toscano Pioli ha confermato il 4-2-3-1 cambiando molti interpreti. La linea difensiva è guidata dall’asse Thiaw-Tomori con Calabria ed Hernandez a supporto sulle fasce, mediana affidata al tandem Tonali-Bennacer, mentre tra le linee tocca a Saelemekers e Rebic a supporto di Pobega e alle spalle di Origi.

Al 14′ si scalda l’asse Tonali-Rebic. L’azzurro trova il filtrante per il croato che calcia senza sorprendere Perisan, confermato tra i pali al posto dell’indisponibile Vicario. Poche le occasioni del primo tempo. La pressione dei rossoneri cresce nel secondo tempo. Dopo un’occasione di Origi, al 59′ il Milan esulta per un calcio di rigore concesso per un mani di Ebuehi, ma il var richiama il direttore di gara che torna sui suoi passi: non c’è il tocco col braccio. Pioli opta per i cambi. Il primo è Brahim Diaz per Bennacer, ma col passare dei minuti scocca l’ora anche di Leao, Giroud e Florenzi. Al 77′ è l’ex Roma a sfiorare l’1-0 con una conclusione al volo che si stampa sul legno. All’87’ tocca invece a Perisan sbarrare la strada a Brahim Diaz che era riuscito a calciare dopo un dribbling su Luperto. Due minuti dopo var nuovamente decisivo, stavolta per cancellare l’1-0 di Giroud, che aveva sbloccato il risultato con un tocco col braccio. Anche in questo caso Marcenaro deve modificare una sua decisione e gelare San Siro, che non smette mai di cantare e di crederci. Non basta per i tre punti. Ma è la scossa per rivolgere la concentrazione al Napoli.

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