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Alla Juventus basta un primo tempo sontuoso: Allegri fa 250 e lancia un segnale da Udine

Federico Chiesa
Federico Chiesa, Juventus - Foto LiveMedia/Alessio Marini

Un primo tempo da urlo, poi un secondo tempo di gestione che non sarà troppo piaciuto ad Allegri. Ma la Juventus deve assolutamente prendersi quanto di buono fatto vedere nella prima metà di gara contro l’Udinese, annichilita per 0-3 grazie di fatto al lavoro svolto dal primo al quarantacinquesimo, con i gol in apertura e chiusura di frazione di Chiesa e Rabiot, e con in mezzo un rigore un po’ dubbio trasformato da Vlahovic. Tutto ha funzionato per la Vecchia Signora, tutto o quasi, perché nella ripresa sono stati tanti i tiri da fuori e i cross insidiosi concessi ai friulani, che però non ne approfittano, e allora la sensazione è che questa squadra, questa Juve, sia in grado di fare grandi cose quando tutti girano al massimo del motore, mentre da migliorare c’è la gestione complessiva. E’ solo calcio d’agosto, c’è ancora tutta una stagione davanti e un 3-0 all’esordio era arrivato anche un anno fa, ma fece da preludio a un’annata molto negativa, non solo per fattori legati al campo.

Ma sembra essere nato qualcosa di nuovo, qualcosa di moderno, con Allegri che ha cambiato qualcosa a livello di atteggiamento, di proposta di gioco, di staff, e quanto visto a Udine può davvero essere la base per una stagione ai vertici, a patto di proseguire nell’evoluzione positiva e di gestire meglio infortuni e forma fisica. Intanto, il tecnico livornese si gode tante cose: un Chiesa che effettivamente ha un’altra gamba ed è più sereno, Vlahovic che segna, seppur su rigore, e dimostra di tenere alla maglia, così come Rabiot che è rimasto e timbra subito. E poi, Cambiaso perfetto sulla fascia mancina, Weah che pian piano migliora a destra, tanti ricambi in mezzo al campo, fame e motivazioni. E infine, le 250 vittorie su questa panchina per chi è stato tanto criticato negli ultimi due anni: non è poco, e del resto davanti c’è solo il Trap.

Nel frattempo, al Via del Mare è psicodramma vero per la Lazio di Maurizio Sarri, che proprio come un anno fa si fa rimontare dal Lecce in un minuto e mezzo. Questa volta sembrava portata a casa col solito gol di Immobile, invece Almqvist e ancora Di Francesco ribaltano tutto a pochi minuti dalla fine, regalando un’altra notte di passione al popolo salentino, e un’altra delusione ai biancocelesti, che partono come peggio non avrebbero potuto. Sarri sa che il secondo posto dello scorso anno è stato un gran risultato, ma quest’anno non si può disperdere il lavoro fatto, e così questa falsa partenza va messa immediatamente alle spalle, nella speranza che il mercato dia i suoi frutti. Frutti che si aspetta anche D’Aversa per il ruolo di punta, intanto coi cambi e col falso nueve ecco tre punti d’oro per la salvezza.

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