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1-1 e gol di Osimhen come un anno fa, ma di quel Napoli da scudetto è rimasto solo il film. Ora l’Udinese crede nella salvezza

Victor Osimhen
Victor Osimhen, Napoli - Foto Ettore Griffoni/IPA Sport/IPA

Un gol di Osimhen e un 1-1 in casa dell’Udinese, è successo ancora: lo scorso anno quel pareggio valeva il terzo scudetto della storia del Napoli, 370 giorni dopo è invece uno scialbo risultato di fine stagione per una squadra che sembra ormai svuotata di ogni emozione, dalla cazzimma alla rabbia, dalla delusione alla gioia. E di quel Napoli scudettato è rimasto solo il film uscito di recente che celebra quel grande trionfo con Spalletti, che pare lontano anni luce e invece risale ad appena dodici mesi fa. C’è soltanto da finire un campionato nato male e proseguito peggio, con lo scudetto sul petto mai onorato, eppure con più convinzione si sarebbe potuta inseguire l’Europa minore, che resta comunque alla portata a patto di fare filotto da qui alla fine. Poi si resetterà, si troverà un nuovo allenatore – Calzona ha poche colpe, ma è pur vero che in 11 partite della sua gestione non c’è mai stata continuità e gli azzurri non hanno mai tenuto la porta inviolata – per un progetto tutto nuovo. Se lo scorso anno serviva un punto per festeggiare lo storico tricolore, quest’anno i tre punti avrebbero potuto ridare ambizioni europee e sistemare una classifica che è ulteriormente precipitata nelle ultime giornate (cinque partite di fila senza successi per i campioni d’Italia in carica).

Alla fine il pari, con iniziale vantaggio ospite di bomber Osimhen al quale viene annullato anche un gol con Var per fuorigioco – se lo prende con merito la squadra del grandissimo ex Cannavaro, un simbolo all’ombra del Vesuvio, chiamato in Friuli per salvare i bianconeri. E adesso l’Udinese ci crede: Success ha segnato dopo oltre un anno ed è al primo gol stagionale – come Cerri e Abraham nelle precedenti due sfide dei partenopei – e la squadra è salita a quota 30, -2 dalla salvezza che per ora è fissata a 32 con Empoli e Frosinone che sono anche le ultime due rivali in questa volata per evitare la retrocessione fatta di soli scontri diretti (si parte dalla trasferta di Lecce). Il destino è nelle mani dell’Udinese e non è in quello del Napoli: un anno dopo, è veramente cambiato tutto, e a inizio stagione sarebbe stato impensabile trovare queste due squadre così lontane dai rispettivi obiettivi.

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