Calcio

La Serie A può competere con la Premier League?

Manchester City
Esultanza Manchester City - Foto LiveMedia/Nigel Keene/DPPI

Serie A e Premier League, due espressioni di calcio diverse tra due colossi calcistici europei e mondiali. Campionati differenti, ciascuno con le proprie peculiarità ma entrambi con club leggendari e un altissimo seguito di tifosi.

Serie A e Premier League: un divario netto

Da qualche anno a questa parte il confronto tra la Serie A e la Premier League è piuttosto impietoso, troppo lo scarto tra le due competizioni in termini economici, tecnici e di spettacolarità. Il calcio inglese è il top per moltissimi campioni, mentre quello italiano ha perso molto del suo appeal. Sono purtroppo lontani i tempi di Maradona, Platini, Van Basten, Gullit e Falcao. Oggi la Premier League inglese ruba la scena e ha scavalcato di gran lunga in fatto di visibilità molti dei campionati nazionali.

Anni fa la Premier League non era meno prestigiosa, ma il gap con le altre competizioni era inferiore. Nella nostra serie A c’erano squadre capaci di arrivare molto lontano in Champions con una certa continuità e anche di vincerla. Memorabile nel 2003 la prima finale tra italiane nella storia della Champions, quando si affrontarono Milan e Juventus con la vittoria della squadra milanese. Oggi le cose sono cambiate e i pronostici pendono tutti dalla parte inglese, lo dimostrano, ad esempio, le quote scommesse Champions League che vedono spesso i club d’Oltremanica favoriti su quelli italiani. L’exploit dell’Inter con la finale della passata stagione, persa per 1-0 con il Manchester City di Guardiola, non deve illudere.

Da Conte e De Zerbi a Lukaku: la fuga verso la Premier

Attualmente la Premier League è l’ambizione di molti allenatori e giocatori, attratti dalla spettacolarità e dai soldi del campionato inglese. Club più ricchi che dalla lega inglese ottengono cospicue risorse finanziarie, tali da poter strutturare degli organici di alto profilo nazionale ed europeo.

Denaro che permette alle società inglesi degli ingaggi faraonici, che non lasciano indifferenti i protagonisti della nostra serie A. I tecnici Conte e De Zerbi e Lukaku, che dopo la straordinaria stagione all’Inter del 2020/2021 ha deciso di trasferirsi al Chelsea, sono soltanto gli ultimi esempi. Il campione belga, tra l’altro tornato ben presto in serie A alla Roma dopo la parentesi di Londra, non ha esitato a lasciare l’Inter Campione d’Italia per trasferirsi in Inghilterra.

Stadi e atmosfera

Gli stadi di serie A sono conosciuti per la loro storia, il nostro Paese è la patria di stadi leggendari come il San Siro di Milano, l’Olimpico di Roma e lo stadio Diego Armando Maradona di Napoli. Impianti che hanno ospitato gare e finali di Coppa del Mondo e di Champions League. Purtroppo, però, la storia molto spesso non va di pari passo con la modernità ed il problema di vedere stadi in Italia fatiscenti e mal tenuti è piuttosto evidente.

La Premier League è invece nota per la straordinaria e coinvolgente atmosfera respirata negli impianti inglesi. I canti e i cori dei tifosi inglesi hanno fatto la storia del calcio mondiale. Molti degli stadi inglesi sono moderni e all’avanguardia, mentre altri conservano la tradizionale e speciale atmosfera di un tempo.

Si tratta di due realtà calcistiche diverse, con la serie A impegnata ad attirare degli investitori anche stranieri per una competitività maggiore e per incrementare il valore dei diritti televisivi, e la Premier League intenta a conservare lo status di Lega più ricca al mondo e di espandersi ancora di più a livello mondiale.

Per finire, il paragone tra la nostra serie A e la Premier League è una storia di tradizione contro modernità, di difesa contro attacco e di bilanci finanziari. Un confronto sempre accesso e aperto, tra due leghe che conservano entrambe il loro indiscutibile appeal.

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