Calcio

Inchiesta Juventus, La Repubblica: “Procura indaga su accordi con Udinese e Atalanta”

Paratici e Nedved - Foto Antonio Fraioli

A poco più di un mese dall’udienza preliminare fissata per il 27 marzo, la procura di Torino continua ad ascoltare testimoni e nell’ultimo periodo si è soffermata in particolar modo sugli affari che la Juventus ha intrattenuto in particolar modo con Atalanta e Udinese. Accordi segreti e non depositati in Lega anche dietro alle cessioni dei calciatori ad altri club, utilizzati un po’ come fossero “banche” per far quadrare i conti dei bianconeri. Questo è quanto scrive La Repubblica. 

Per quanto concerne i rapporti con la squadra friulana, ci si è soffermato soprattutto su Rolando Mandragora, che è stato anche ascoltato dalla procura. Il centrocampista era stato acquistato nel 2018 per 20 milioni dalla squadra di pozzo, fruttando una plusvalenza di 13,7 milioni. Il 3 ottobre successivo era stato ricomprato a un prezzo di 10 milioni più 6 di bonus dalla Juve, che lo aveva lasciato però in prestito al club friulano. Per riprenderlo la Juventus aveva poi esercitato un’opzione di recompra, norma che permette di inserire a bilancio la plusvalenza. La procura sospetta però che si trattasse di un obbligo di riacquisto mascherato dalla squadra piemontese, che avrebbe dovuto riacquistarlo a 26 milioni, e che non sarebbe quindi stato del tutto onorato.

Inoltre, altre contro-scritture non depositate in Lega riguarderebbero debiti con l’Atalanta per 14,5 milioni di euro non messi a bilancio. Tra le prove, una scrittura tra Percassi e Paratici del 3 settembre 2020. E gli impegni di riacquisto non federali, secondo gli investigatori, avrebbero riguardato Mattiello (4 milioni), Muratore (4 milioni), Caldara (3,5 milioni) e Romero (3 milioni).

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