
Il ct azzurro alla vigilia della sfida di Udine frena gli entusiasmi e chiede concentrazione: “Loro hanno qualità davanti, noi dobbiamo restare squadra. Bello rivedere la gente a casa, ma pensiamo solo al campo”. Su Pio Esposito: “Corre come un centrocampista, può diventare importante”.
Piedi per terra e testa solo su Israele. Rino Gattuso non si nasconde alla vigilia della sfida che attende domani l’Italia a Udine, decisiva per blindare la seconda piazza nel girone e l’accesso ai playoff mondiali. “Se abbiamo iniziato a parlare di playoff? Prima ci dobbiamo arrivare – taglia corto il commissario tecnico –. Pensiamo a domani. È una gara da non prendere sottogamba”.
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Il ct azzurro annuncia novità di formazione: “Faremo qualcosa di diverso rispetto all’Estonia. Israele ha qualità, soprattutto con i due esterni d’attacco che creano spesso superiorità numerica. Servirà grande attenzione”.
Clima e contesto
Gattuso non elude il tema extra-campo, legato alla situazione politica e alle proteste: “Siamo felici che ci sia una tregua, vedere la gente che torna a casa è stato emozionante. Sappiamo che domani ci sarà qualcuno a contestare fuori dallo stadio, lo rispettiamo, ma dentro ci saranno 10-11 mila tifosi e dobbiamo essere bravi a trascinarli con noi”.
I giovani e Kean ko
Sull’attacco, l’ex tecnico di Napoli e Milan si è soffermato su Moise Kean, fermato dall’infortunio, e su Francesco Pio Esposito, in grande crescita: “È un ragazzo semplice, di poche parole, che pedala molto forte. Corre come un centrocampista, ha numeri importanti. Vedremo se partirà titolare: sabato ha fatto 70-75 minuti, non è abituato, ma può dare tanto”.
L’atmosfera in Nazionale
Nonostante la pressione, Gattuso sottolinea il clima positivo nel gruppo: “Mi piace come i ragazzi stanno insieme, come affrontano gli allenamenti. Sappiamo che non possiamo sbagliare, ma c’è tanta voglia e appartenenza. Io vivo questa esperienza come un sogno: ho vestito la maglia azzurra da giocatore per 11 anni e ora alleno una Nazionale che sento casa mia”.
Infine, un pensiero per Luciano Spalletti, suo predecessore, che lo ha definito “l’uomo giusto per la Nazionale”: “Ho apprezzato molto le sue parole. È una persona schietta, quello che dice lo pensa davvero. E io sono orgoglioso di questo riconoscimento”.