
Il Tribunale arbitrale dello sport annulla l’esclusione totale: gli atleti che rispettano i criteri del CIO potranno prendere parte alle qualificazioni FIS. Confermata anche la partecipazione dei paraatleti.
Il Tribunale arbitrale dello sport (TAS) ha annullato l’esclusione generale degli sciatori russi e bielorussi dalle competizioni internazionali, lasciando aperta la possibilità di vederli ai Giochi olimpici invernali di Milano-Cortina 2026 (6-22 febbraio) sotto bandiera neutrale.
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Secondo quanto comunicato dal TAS, gli atleti dei due Paesi che rispetteranno i criteri stabiliti dal CIO per ottenere lo status di “atleta neutrale individuale” dovranno essere ammessi agli eventi di qualificazione organizzati dalla Federazione Internazionale Sci e Snowboard (FIS).
Ricorsi accolti parzialmente
La decisione arriva dopo due ricorsi distinti:
il primo presentato dalla Federazione sciistica russa (RSF), da 12 atleti e paraatleti e dal Comitato Paralimpico Russo;
il secondo avanzato dalla Federazione sciistica bielorussa (BSU) insieme a cinque atleti.
Entrambi contestavano la risoluzione del consiglio FIS del 21 ottobre, che aveva scelto di non facilitare la partecipazione di russi e bielorussi alle qualificazioni per i Giochi 2026, anche in forma neutrale.
Il TAS ha ricordato che lo statuto della FIS tutela contro ogni forma di discriminazione e impone all’organismo internazionale di mantenere neutralità politica. Per questo ha ritenuto illegittima l’esclusione totale basata sulla sola nazionalità, senza considerare i requisiti richiesti dal CIO.
I criteri del CIO per la neutralità
Il Comitato Olimpico Internazionale aveva già tracciato le condizioni per l’eventuale inclusione:
nessun legame contrattuale con le forze armate;
nessun sostegno attivo all’invasione dell’Ucraina del 2022.
Chi rispetta tali parametri potrà dunque partecipare alle qualificazioni FIS per Milano-Cortina.
Paraolimpiadi: partecipazione piena
Il TAS ha inoltre chiarito che i paraatleti russi potranno gareggiare ai Giochi paralimpici 2026 “alle stesse condizioni degli altri”, con bandiera e inno, in seguito alla decisione del Comitato Paralimpico Internazionale che a fine settembre ne ha votato la piena reintegrazione.
