Europa League

La Dea ferita sa come si vince ad Anfield: Atalanta a Liverpool per una notte da sogno

Gian Piero Gasperini Atalanta
Gian Piero Gasperini - Foto Fabrizio Carabelli / IPA Sport / IPA

E’ una Dea ferita quella che si imbarca per la trasferta di Liverpool, in casa di una delle favorite per la vittoria dell’Europa League. Con la volontà di riscattare l’ultimo periodo complicato, sapendo che la corazzata di Klopp è battibile, specie in virtù degli infortuni e della stanchezza nervosa per il fatto di dover lottare fino in fondo per la conquista della Premier, l’Atalanta torna ad Anfield, dove sa come si vince, lo ha fatto del resto in uno dei due precedenti contro gli inglesi, era la Champions League 2020/2021, imponendosi per 0-2 e vendicando la brutta sconfitta per 0-5 subita in casa due settimane prima. Le cose, nel frattempo, sono cambiate: il Liverpool ora è diverso, è a fine ciclo visto che Klopp a fine anno ha già annunciato l’addio, l’Atalanta ha inserito tanti giocatori e Gasperini ha voglia di prendersi il primo trofeo a suggello di otto anni meravigliosi. Di sicuro, il pronostico è tutto a favore della macchina da gol della città dei Beatles, che proprio in coppa ha davvero spaventato tutti e che di sicuro i nerazzurri speravano di non dover affrontare già ai quarti. Eppure, è proprio in serate come queste che gli orobici sanno esaltarsi. Una notte da far tremare i polsi, una notte da sogno.

L’Atalanta, però, è reduce da due brutti passi falsi nelle altre competizioni nelle quali è impegnata e in corsa per l’obiettivo, che di fatto si allontana sia in Coppa Italia, dove mercoledì scorso è arrivata la sconfitta nell’andata delle semifinali contro la Fiorentina, sia in campionato, dove il ko di Cagliari ha vanificato la roboante vittoria di Napoli, facendo piombare la Dea a -8 dal quarto posto e a -5 dal quinto (che dovrebbe garantire la qualificazione Champions a un’italiana), seppur con una partita in meno. Insomma, nulla è perduto, tutt’altro, e ora c’è la terza trasferta di fila nel terzo torneo diverso. Quello che forse verrà considerato come il meno prioritario per gli obiettivi stagionali, anche se giunti ai quarti c’è ben poco da fare se non provare a giocarsi le proprie carte. Affidandosi a un attacco che ha un po’ perso la vena realizzativa, al di là di Scamacca: ci si attende tanto da Lookman e De Ketelaere in calo di rendimento. Ma quello a cui ci ha abituato Gasperini è la capacità di saper sfruttare tutta la rosa a disposizione.

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