Conference League

Fiorentina, occhio al Viktoria Plzen: sei clean sheet nelle ultime sei gare europee

Miroslav Koubek
Miroslav Koubek, Viktoria Plzen - Foto Marko Lukunicl/PIXSELL

Sul braccio di Miroslav Koubek c’è la scritta “Viktoria Plzen – 2014/15”. Un souvenir eterno del titolo nazionale conquistato nella stagione 2014/15, in quella che fu la seconda avventura sulla panchina del club ceco per l’allenatore classe 1951. Nel 2023 Koubek è tornato e ha regalato alla squadra il primo quarto di finale in una competizione Uefa. Si incrociano così i cammini di Viktoria Plzen e Fiorentina, pronte a scendere in campo stasera per l’andata dei quarti di Conference League. Alla vigilia del match, il tecnico ha fatto la conta degli assenti: non pochi. “Abbiamo problemi di infortuni, tutte le squadre ne hanno a questo punto della stagione. Il mio motto è: se siamo in 11, possiamo giocare”. E ancora: “La Fiorentina è favorita, non ci sono dubbi. Loro giocano in Serie A, noi giochiamo nel campionato ceco, il che dice tutto. Ma non sempre vincono le favorite. Dobbiamo alzare il livello”. A sostegno del Viktoria ci sono i numeri, tutt’altro che banali. Il Plzen non ha subito gol nelle ultime sei partite europee, mantenendo sempre la porta inviolata negli appuntamenti Uefa in casa.

Tutti a disposizione in casa Fiorentina. “Siamo contentissimi di giocarci questo quarto di finale con una squadra imbattuta come noi ed il Lille, quindi vanno affrontati con la massima attenzione e concentrazione”, ha detto Vincenzo Italiano che schiera in difesa Dodo, Martinez Quarta, Ranieri e Biraghi. A centrocampo c’è la chance per Maxime Lopez con Duncan al suo fianco. Nessun turn over in attacco. Spazio ai migliori, con buona pace di chi fin qui spesso e volentieri ha trovato spazio in Europa, come Ikone e Nzola, ma soprattutto come Barak, padrone di casa in Repubblica Ceca e autore di otto gol europei in due stagioni. Tocca quindi a Gonzalez, Beltran e Sottil alle spalle di Andrea Belotti, che sogna la seconda finale continentale consecutiva. La prima, l’anno scorso a Budapest con la Roma, finì male, con una clamorosa occasione sui piedi del Gallo nei tempi supplementari. Ora l’ex Torino sogna un epilogo diverso, ma prima bisogna passare per un Viktoria Plzen che in Europa sta facendo un figurone.

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