Champions League

Inzaghi, è la notte più delicata: col Benfica per cambiare rotta, l’Inter vuole il derby in semifinale

Simone Inzaghi Inter
Simone Inzaghi - Foto LiveMedia/Nderim Kaceli

Tutto in novanta minuti. L’Inter si gioca tutto, Inzaghi di più: col Benfica si scende in campo nell’isola felice della Champions League, l’unica coppa in cui, a dispetto invece delle difficoltà presunte (ma va detto che Porto e Benfica, nel mazzo, erano ottime pescate), la squadra nerazzurra ha fatto vedere di che pasta è fatta. In campionato, invece, per il momento è un disastro assoluto: un punto nelle ultime cinque partite per chi l’anno scorso è arrivato a due punti dallo scudetto e che invece adesso è relegato al quinto posto, fuori dalla zona Champions. E il cerchio si chiude.

In attesa di provare a giocarla anche il prossimo anno, c’è la grande occasione di tornare in semifinale, dove si manca dall’anno del Triplete. E con una semifinale che sarebbe un derby della Madoninna tesissimo contro il Milan (e ci sarebbe da aprire un lunghissimo capitolo), dunque con due partite comunque alla portata visti gli ultimi precedenti quest’anno per tornare a giocare la finale. Istanbul non è poi così lontana, a patto che in campo scenda la squadra che a Lisbona ha incantato e giocato la partita perfetta – al netto della pessima prestazione dei portoghesi – e non la versione spenta, sprecona, con le polveri bagnate vista in campionato. Otto giorni fa l’Inter migliore dell’anno, tre giorni fa una delle peggiori: per difendere lo 0-2 dell’andata potrebbe persino bastare una via di mezzo, consci che la fase difensiva non è il problema più lampante dei ragazzi di Inzaghi.

Ed è proprio il tecnico piacentino l’osservato speciale, lui che di coppe ne ha vinte tante e che ha un buon rapporto con le eliminazioni dirette, mentre sul lungo periodo ha palesato limiti che potrebbero costargli la panchina. Ma una cosa è salutare con (almeno) le semifinali di Champions e le prime quattro posizioni in campionato, un conto sarebbe farsi drammaticamente rimontare dai lusitani, che verranno a San Siro senza nulla da perdere e che hanno le qualità per mettere in difficoltà chiunque, Juventus e Psg lo sanno bene, al di là delle tre sconfitte consecutive che improvvisamente hanno mandato in tilt una squadra fino ad allora perfetta.

Insomma, due squadre che non se la passano bene, anzi, ma una riparte dallo 0-2, conscia che giocando per difendere quel punteggio vuol dire probabilmente consegnarsi agli avversari. Bisogna giocare da Inter, quella vera, per non distruggere definitivamente un’annata che può ancora brillare di luce propria a maggio: le qualità ci sono, gli uomini pure. Dunque, nessuna, nessunissima scusa.

SportFace