Calcio

Cannavaro: “Il Napoli deve tirare fuori l’orgoglio. Nazionale? Ho avuto trenta secondi di ansia”

Fabio Cannavaro
Fabio Cannavaro, Lecce - Foto LiveMedia/Agostino Gemito

Fabio Cannavaro ha parlato di Napoli e di Nazionale. Nei giorni che hanno succeduto l’esonero di Rudi Garcia, l’ex tecnico del Benevento era stato un nome che era circolato in casa azzurra. Poi non se n’è fatto nulla, con De Laurentiis che ha scelto e virato su Walter Mazzarri. A pochi giorni dalla sfida contro l’Atalanta, proprio Cannavaro ha parlato di quello che, di complicato, spetta al Napoli.

Queste le parole di Cannavaro a Sky Sport: “L’energia di Mazzarri per il Napoli? Speriamo perché le prossime partite non sono semplici, sono sulla carta molto difficili e penso che al di là del nuovo allenatore, i giocatori devono tirare fuori quell’orgoglio da campioni per risollevare una situazione che non è delle migliori. Non per la classifica, non posso pensare che i giocatori visti contro l’Empoli siano gli stessi di sei mesi fa. C’è sicuramente un blocco e sta a loro venir fuori da questa situazione e portare serenità dopo lo scudetto. La testa è sempre l’elemento più importante, poi viene il concetto tecnico-tattico. Spalletti ha sicuramente fatto vedere già qualcosa. Per chi lo conosce sa che lui cerca sempre di fare un calcio super-moderno. Per Mazzarri sarà fondamentale l’approccio e il rapporto con i calciatori, ma il tempo è davvero poco“.

Sul campionato: “L’Inter sicuramente è molto attrezzata e mi piace molto, è consapevole dalla propria forza. A parte Marcus Thuram che mi ha chiamato ‘vecchietto’, ma appena lo becco gli do un bel destro. È grosso? Deve fare il bravo, è sempre il figlio di Lilian. Scherzo molto con lui e l’ho detto all’inizio stagione che secondo me lui è molto forte, ne parlavo con Lilian che ha grandi margini di miglioramento ma deve capire che in Italia oltre a fare gli assist devi far gol. Juve e Inter sono due squadre molto forti, che hanno allenatori pratici e che conoscono a memoria il calcio italiano. Poi si sa, questa è una partita che porta dietro sempre grandi polemiche“.

E poi sulla Nazionale: “Ci sono stati trenta secondi di ansia nazionale – dice riferendosi al finale della gara giocata in Germania -. Se era rigore? Rigore è quando arbitro fischia, diceva un mio vecchio allenatore (Boskov, ndr) proprio qui a Napoli. L’Italia mi è piaciuta perché al di là del primo tempo dove si potevano fare diversi gol, negli ultimi minuti si è visto un gruppo e hanno sofferto con grande cuore. Da lì poi si possono costruire tante cose“.

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